Il Consorzio italiano di solidarietà denuncia la “falsa indignazione contro il traffico di esseri umani”

Afferma l’Ics: “Nessun programma di ingresso protetto è stato attuato nei confronti dei rifugiati dalla rotta balcanica, pur essendo essi in larga parte afgani e siriani, ovvero persone in fuga da contesti di inaudita violenza. Nessun programma, per nessuno: né famiglie, né minori, né malati. Essi sono costretti ad affidarsi agli stessi trafficanti del cui operato ipocritamente ci indigniamo ma che, nei fatti, sosteniamo”