Storie
Immaginate che ogni giorno, in tutti i cantieri edili di una grossa azienda, una mensa “mobile” raggiunga i lavoratori per fornire loro un pranzo caldo, grazie al lavoro di persone con disabilità, prima di riprendere malta e cazzuola. Quella che all’apparenza sembra utopia oggi è realtà, grazie alla collaborazione tra l’impresa di costruzione Prearo di Codevigo e la cooperativa sociale Germoglio. All’alba dei tempi, gli operai si accontentavano della gamella portata da casa e mangiavano a fianco dei macchinari, o, se operai edili, nella baracca del cantiere. Poi, le aziende hanno iniziato a mettere a loro disposizione locali chiusi, non lontani dall’area della produzione. L’ulteriore evoluzione è consistita nella predisposizione di ambienti rudemente confortevoli e attrezzati alla buona in cui i lavoratori possano scaldare i loro pasti, portati da casa, per poi arrivare alla creazione di vere e proprie mense aziendali con primo, secondo, acqua e vino forniti direttamente dall’azienda e magari una trattoria a prezzo fisso per chi è in cantiere senza mensa a disposizione. Oggi siamo di fronte a un passaggio socialmente più radicale nel percorso dell’operaio-cittadino occidentale: nel 2025 è la mensa aziendale “mobile” a raggiungere ogni giorno direttamente nei cantieri in cui sono presenti gli operai edili di Prearo costruzioni. Una sperimentazione unica avviata da qualche tempo, un’idea nata dalla volontà di cercare una soluzione alternativa al panino o al classico pranzo dei “muratori” al bar o in trattoria, che imponeva ai lavoratori di mettersi in macchina alla ricerca di un luogo in cui mangiare nei pressi del cantiere. La ditta edile, che pure è attiva in diversi progetti a favore della comunità, si è rivolta alla cooperativa sociale Germoglio della vicina Arzergrande che offre opportunità di inserimento lavorativo a persone fragili o con disabilità anche grazie al centro di ristorazione solidale “Senape – Il sapore dell’inclusione”. Ogni giorno, puntualmente all’ora di pranzo, “Senape” raggiunge con i suoi piatti caldi gli operai edili seguendo “la mappa” in continua evoluzione dei cantieri in cui di volta in volta l’impresa è attiva, in media cinque in contemporanea.
E da un paio di settimane lo fa grazie a un ulteriore step del progetto: l’adozione di una app per la gestione degli ordini che consente ai lavoratori di prenotare direttamente il pasto quotidiano, il cui costo è interamente coperto dall’azienda, scegliendo dal menù proposto. «Si tratta di un progetto di cui andiamo orgogliosi perché rappresenta un modo per sostenere una realtà importante del nostro territorio e un’iniziativa particolarmente apprezzata dai nostri collaboratori – spiega Andrea Prearo, titolare dell’azienda con il fratello Giovanni – In ogni cantiere viene allestito uno spazio prefabbricato dedicato esclusivamente al pranzo, così gli operai hanno modo di stare fra loro, consumare un pasto sano e risparmiare il tempo degli spostamenti dedicandosi a una chiacchierata o, spesso e volentieri, anche a una salutare “riposo” prima della ripresa». «Il lavoro è un tassello fondamentale per l’autonomia delle persone con disabilità – aggiunge Marta Martin, presidente di Germoglio e Senape – Grazie al servizio di ristorazione possiamo costruire percorsi “sartoriali” in base alle competenze delle diverse persone, impiegate come cuochi, aiuto-cuochi, incassonatori o addetti alle pulizie». La cooperativa sociale Germoglio lavora dal 1989 sull’inclusione sociale nel territorio padovano e in particolare della Saccisica, creando percorsi e opportunità per ogni persona, con un’attenzione particolare ai bambini e alle bambine, alle famiglie, alle persone adulte con disabilità o in condizione di svantaggio. Collabora con enti pubblici e privati per offrire servizi socio-sanitari ed educativi, percorsi di inserimento lavorativo e soluzioni di ristorazione collettiva. Nato nel 2009 come piccolo centro cottura, oggi Senape fornisce 3 mila pasti al giorno ad aziende, scuole, centri estivi e servizi doposcuola nei territori provinciali di Padova, Rovigo, Vicenza, Venezia, conta un totale di venti collaboratori e ha assunto sette persone con fragilità (appartenenti alle categorie protette). «Un traguardo possibile – conclude Martin – anche grazie alle aziende che si affidano a Germoglio per i loro servizi e ci sostengono come Prearo Costruzioni: il progetto attivato con loro è particolarmente sfidante perché è l’unico che vede una dislocazione dei punti di consegna dei pasti».

Nato nel 2009 come piccolo centro cottura pensato come sviluppo delle attività della cooperativa Germoglio, oggi “Senape” fornisce 3 mila pasti al giorno ad aziende, scuole, centri estivi e servizi doposcuola nei territori delle province di Padova, Rovigo, Vicenza, Venezia, conta un totale di venti collaboratori e ha assunto sette persone con fragilità appartenenti alle categorie protette.
Tra le diverse attività che svolge Germoglio, vi è anche quella del supporto alla genitorialità con il progetto “I primi nostri mille giorni, insieme”, per mamme e papà di bambini e bambine dagli zero ai tre anni, puntando a sviluppare un modello integrabile nelle politiche familiari. L’obiettivo è ampliare l’offerta di servizi di assistenza e prossimità, tra cui consulenze per reti familiari e servizi dedicati, anche sperimentali, per contrastare la povertà socioeducativa e valorizzare il potenziale delle comunità, per favorire l’integrazione delle reti territoriali e la costruzione di un sistema multilivello basato sulla condivisione di strumenti e modalità di intervento tra attori pubblici, privati e del terzo settore. Si tratta di un progetto che sarà attivo fino al settembre 2026, coinvolgendo tutti i comuni del nuovo Ambito Territoriale Sociale (Ats) – che comprende tutta la Saccisica fino ad Albignasego – con incontri, consulenze, laboratori gratuiti destinati ai genitori.