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Il treno ultraveloce. Forse. È il viaggio del futuro o il progetto rimarrà solo su carta?
Studio di fattibilità in Veneto per il trasporto Hyperloop. È il primo in Italia
Studio di fattibilità in Veneto per il trasporto Hyperloop. È il primo in Italia
Il Veneto si candida a ospitare il primo treno ultraveloce al mondo, una tecnologia nata anche dalla fantasia di Elon Musk e definita rivoluzionaria dai suoi sostenitori o futuribile, nella migliore delle ipotesi, dai suoi detrattori. Per finanziarne lo studio di fattibilità, Concessioni Autostradali Venete Cav – società compartecipata da Anas e Regione Veneto che gestisce il Passante di Mestre e la A57 nella sua terminazione lagunare – ha messo sul piatto un bando da 4 milioni di euro aggiudicato di recente da un consorzio composto da Webuild e Leonardo. «Prosegue lo studio per l’introduzione in Veneto di un sistema di trasporto avveniristico e sostenibile, alternativo ai mezzi pesanti su gomma e dalle grandissime potenzialità, in particolare per quanto riguarda il trasporto delle merci, ma destinato anche allo spostamento di persone – spiega l’assessore alle Infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti, annunciando l’avvio dello studio – La nostra Regione è la prima in Italia, e tra le prime nel Continente, a progettare la fattibilità di una tecnologia di trasporto in grado di movimentare, in sicurezza, merci e persone ad altissima velocità». Webuild, che è la ridenominazione del colosso delle costruzioni e dell’ingegneria civile Salini Impregilo spa, controlla oltre il 96 per cento della joint-venture, lasciando a Leonardo – già Finmeccanica – il restante 4 per cento circa: «Hyperloop Transportation Technologies sarà il partner fornitore della tecnologia e partner strategico per la progettazione, in collaborazione con la sua licenziataria Hyperloop Italia» spiega in una nota Webuild, introducendo in veste di fornitori coloro i quali si sono in questi anni spesi in una forte campagna di stampa in favore della tecnologia del treno sottovuoto. Si definisce entusiasta anche Bipop Gresta, al secolo Gabriele Gresta nato a Terni nel 1971, fondatore di Hyperloop TT e della sua declinazione italiana: «Stiamo assistendo a un vero rinascimento nell’industria dell’Hyperloop, dimostrata dai progressi fatti da Hyperloop TT che sviluppa la tecnologia da dieci anni, e con iniziative portate avanti in vari Paesi europei. Anche la Cina sta progredendo rapidamente con i suoi impressionanti test, dimostrando la fattibilità di questa tecnologia rivoluzionaria su larga scala. La convergenza di questi sforzi globali ci porta sempre più vicini alla realizzazione dell’Hyperloop come solida realtà».
Del treno cinese si parla almeno dal 2018, ma finora è lontano da raggiungere i mille chilometri orari promessi: nei test, di cui ha dato notizia il South China Morning Post, il veicolo si sarebbe mosso per un tratto di 210 metri alla velocità di 50 chilometri orari. Meglio, ma comunque sotto le aspettative, erano andati i test del 2020 condotti da Hyperloop One negli Stati Uniti: il treno con a bordo i primi passeggeri era riuscito a toccare i 160 chilometri orari. Anche per questo, alla fine del 2023, Hyperloop One è stata messa in liquidazione. Tra i primi giornalisti a raccontare di Hyperloop made in Italy c’è stato Fabrizio Massaro che, nel gennaio 2019, dalle colonne del Corriere della Sera scriveva: «Che cosa ha portato Gresta a Hyperloop? Il marchio. Era libero, lo ha registrato per 56 Paesi nel mondo». Di Hyperloop Italia srl si è occupato più di recente anche Germano Milite, giornalista e fondatore di Fufflix.it, che ha messo sotto i riflettori tanto i conti dell’impresa quanto «le partenze mai avvenute», dal collegamento Corsica-Sardegna fino a quello Dubai-Abu Dhabi: «In merito a quest’ultima tratta, a quanto pare, il colpevole per la mancata inaugurazione annunciata per l’Expo 2020 sarebbe stato il Covid – scrive Milite su LinkedIn – Solo che l’Expo alla fine si è tenuta nel 2021, ma del progetto Hyperloop si sono del tutto perse le tracce». Sì, perché Hyperloop non è solo un’eterogenea costellazione di imprese omonime sparse per il mondo ma è, soprattutto, un’idea. E come tutte le idee, in attesa di diventare rivoluzioni, hanno bisogno di finanziamenti in ricerca, come quelli messi in campo da Concessioni Autostradali Venete. Indispensabili, com’è esplicitato fin dal bando, per valutarne la fattibilità.
Stando agli ideatori, Hyperloop è un sistema di trasporto terrestre ad altissima velocità in cui il trasferimento di merci e persone avviene mediante capsule che viaggeranno all’interno di un tubo. La bassa pressione all’interno del tubo riduce l’attrito e, grazie a sistemi di propulsione e di levitazione magnetica, le capsule viaggiano ad altissima velocità, garantendo una mobilità sostenibile e a basso consumo di energia.