FattiLa Fondazione Biomedica avanzata oggi è impegnata in 20 gruppi di ricerca, con 180 ricercatori e un consiglio di dodici scienziati internazionali
Venticinque anni di ricerca che hanno dato nuove speranze e migliorato la qualità della vita a chi combatte contro tutta una serie di malattie, anche rare. La storia della Fondazione Biomedica Avanzata – Veneto institute of molecular medicine (Vimm) è costellata di piccoli e grandi successi.
«Un percorso entusiasmante – lo definisce il presidente Francesco Pagano – nato da un’intuizione: unire la ricerca di base alla ricerca clinica in quella che oggi viene comunemente definita ricerca traslazionale. Era l’idea giusta al momento giusto. Nel 1996 non avremmo immaginato di trovarci qui a parlare di un istituto che è diventato una vera e propria eccellenza a livello nazionale e internazionale».
Oggi il Vimm è organizzato in venti diversi gruppi di ricerca che interessano il cuore, diversi tipi di tumore, il muscolo, il diabete, le neuroscienze e la bioingegneria, unite da un filo conduttore: lo studio dei segnali cellulari, dei meccanismi cioè attraverso i quali le cellule comunicano tra loro, alla base di molte patologie. E conta su una squadra di 180 ricercatori. «Giovani e giovanissimi – sottolinea il presidente – che altrimenti sarebbero andati all’estero. Invece siamo noi ad attirarne dall’estero». La chiave di questo risultato sta anche in un rigoroso rispetto di certi valori, tra i quali la meritocrazia. «I ricercatori vengono scelti per il valore dei loro progetti, e non per i loro rapporti privilegiati».
I gruppi di ricerca sono valutati da un consiglio composto da dodici scienziati di fama mondiale. Rispettando questi criteri, il Vimm è cresciuto costantemente, ottenendo finanziamenti che consentono ai ricercatori di operare in laboratori aperti, dove i diversi gruppi collaborano condividendo le loro opinioni e utilizzando gli strumenti più avanzati. «In questi anni la ricerca è cambiata drasticamente – spiega il direttore scientifico Gianpietro Semenzato – andando sempre di più verso una visione integrata di gruppo. Qui lavorano medici, ingegneri, biologi, chimici, fisici e bioinformatici. Il nostro obiettivo è garantire loro le condizioni per fare ricerca nel migliore dei modi».
Questo ha permesso di attirare negli anni anche numerosi finanziamenti. «Oltre a partner come la Fondazione Cariparo e Intesa San Paolo e grandi gruppi industriali – premette la vice presidente Giustina Destro – crediamo nella collaborazione di imprese che condividono i nostri obiettivi. Ma il sostegno arriva anche da singoli cittadini. C’è una signora che da anni sostiene tre ricercatori con borse di studio». Quest’anno ha preso il via una campagna di raccolta fondi, che comprende lasciti testamentari, 5 per mille e a altre forme di sostegno. Per informazioni, www. fondbiomed.it o 049-7923211.
Il prossimo appuntamento per i 25 anni della Fondazione Biomedica Avanzata sarà dedicato al legame con l’Università di Padova ed è in programma per giovedì 23 settembre alle 17 in aula Magna a palazzo del Bo.
Il 5 e 6 novembre, alla Fondazione Cini di Venezia si terrà un evento incentrato sul tema “Scienza e società”.
Il programma si chiuderà il 6 dicembre al teatro Verdi con un concerto spettacolo aperto al pubblico per ringraziare i sostenitori del Vimm.
