Mosaico | Sagre e FesteÈ iniziata giovedì 30 luglio e termina martedì 4 agosto l’antica sagra dei Ferai, la festa di paese per la parrocchia di Villafranca Padovana che si ripete da mezzo millennio.
Si svolse nel 1505 la prima edizione di questa festa dei “ferai”. Così venivano infatti chiamati gli abitanti del paese: “ferai”, portatori di luce. Tornavano infatti dai campi così stanchi e così magri da sembrare trasparenti. Almeno questa è la leggenda. La sagra è comunque in onore della Madonna delle Grazie a cui è dedicato il santuario (nella foto il chiostro) che, oltre alla parrocchiale, è il cuore spirituale del paese.
«Vogliamo far sì che il centro della festa sia la comunità, l’esperienza dell’incontro – assicura don Giuseppe Alberti, parroco moderatore dell’up di Villafranca – per questo, si inizia giovedì 30 con una cena comunitaria, anticipata alle 19 con una messa al santuario, atto formale dell’inizio di ogni festeggiamento». Che la sagra sia l’occasione anche per godersi un po’ di più il tempio, costruito a seguito dell’apparizione della Vergine del 1479, lo dimostra la scelta della parrocchia di svolgere al suo interno tutte le messe del fine settimana, dal sabato pomeriggio alla domenica sera. È possibile sfruttare la felice coincidenza del “Perdon d’Assisi” per confessarsi: sia nel santuario che in parrocchia, durante il pomeriggio di domenica 2 agosto, è disponibile un sacerdote per la riconciliazione. Durante la sagra ci si può iscrivere all’antica fraglia del santuario della Madonna delle Grazie, secolare confraternita. Tutti i soci ricevono un biglietto: tra questi, il 2 agosto, dopo il solenne rosario delle 17.30, vengono estratte come da tradizione le corone benedette. La sagra, negli ambienti della parrocchia, conferma la sua cucina di alta qualità, la lotteria con tanti ricchi premi e una mostra fotografica dedicata alle bellezze della chiesa parrocchiale intitolata a santa Cecilia, tra le pitture di inizio Novecento e i recenti cicli pittorici di padre Verri e Michael Ivanov, apprezzata arte sacra degli ultimi decenni.
La novità di quest’anno è l’area giovani: «È segno di un’attenzione e di un’opportunità – conferma don Alberti – perché anche i più giovani si sentano parte della nostra comunità, evitando gli scollamenti». Musica con dj e piccoli gruppi, “panini onti” e birre: già gli under 30 sono presenza costante tra i volontari della sagra. Adesso si sentono ancora di più “di casa”.
