Chiesa
L’anno liturgico 2025/2026, che inizierà con la prima domenica di Avvento il 30 novembre prossimo, porterà importanti cambiamenti per la Chiesa polacca. Oltre al nuovo programma pastorale, intitolato con le parole di Papa Leone XIV “Discepoli Missionari” e ispirato alla Relatio finalis della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, approvata da Papa Francesco il 26 ottobre 2024, verrà introdotto anche un nuovo statuto della Conferenza episcopale, approvato a fine settembre dal Dicastero per i Vescovi.
“I cambiamenti dello statuto rispondono alle situazioni e alle sfide nuove, tra cui quelle eccezionali causate, ad esempio, dalla recente pandemia da Covid Sars 19” ha affermato mons. Krzysztof Wętkowski, a capo del gruppo incaricato di elaborare le nuove regole. Il rinnovato ordinamento della Konferencja Episkopatu Polski (Kep) prevede, tra l’altro, il trasferimento di alcune funzioni del Presidente dei vescovi all’organo collegiale di Presidenza, la possibilità di incontri online sia per il Consiglio permanente sia per le varie Commissioni, una modifica delle modalità di elezione dei responsabili nazionali dei movimenti e delle associazioni cattoliche e, inoltre, la possibilità di eleggere il Segretario della Kep non solo tra i vescovi membri della Conferenza, ma anche tra presbiteri non appartenenti ad essa.
Presentando giovedì 13 novembre il programma pastorale per il 2025/2026, orientato al rinnovamento della vita ecclesiale in Polonia, il presidente della Commissione per la pastorale della Kep, mons. Andrzej Czaja, ha sottolineato che “in presenza di una laicizzazione marcata e di una crisi della fede e dell’identità, anche tra sacerdoti, una vera formazione cristiana diventa sempre più importante”. Il programma concentra quindi l’attenzione “sia sulla formazione cristiana integrale, sia su quella personale e comunitaria”, affinché i fedeli “imparino a vivere con Cristo dal primo incontro con Lui e lungo tutto il percorso di crescita della relazione, fino al momento della sequela”.
Nel documento “Discepoli Missionari”, come spiegano i vescovi nell’introduzione, si ricorda a tutti i fedeli il dovere di partecipare alla missione della Chiesa e si sottolinea l’inscindibile legame tra professione di fede e testimonianza. La formazione cristiana diventa così un impegno necessario sulla via della perfezione personale e una condizione sine qua non per il rinnovamento della Chiesa, che costituisce un ambiente fraterno di crescita nell’unione con Dio.
Durante il prossimo anno liturgico, la Chiesa polacca porrà un’attenzione particolare allo sviluppo di una relazione personale con Gesù, poiché – come ha osservato mons. Czaja – “essa costituisce la chiave di crescita dell’uomo nuovo secondo le attese di Dio”. Tale crescita si fonda “sull’annuncio del kerigma, la lieta novella della misericordia di Dio, che – proclamata con entusiasmo – suscita il desiderio di Gesù e quello di unirsi a Lui”.
Mons. Czaja ha inoltre evidenziato che l’attuazione del nuovo programma richiede “un cambiamento anche all’interno della Chiesa”, poiché “è necessario spostare l’accento dall’insegnamento dottrinale alla cura per una fede soggettiva, incoraggiando le comunità parrocchiali a un maggiore impegno e alla corresponsabilità”.
Sulla necessità di un cambiamento profondo è intervenuto anche il presidente del Consiglio della Kep per l’apostolato dei laici, mons. Grzegorz Suchodolski, che ha insistito sull’efficacia di una pastorale giovanile centrata “non tanto sull’annuncio quanto sull’ascolto”. Secondo lui, i giovani “devono diventare soggetti attivi della pastorale e non solo destinatari passivi, costruttori di una cultura di accoglienza nello spirito della misericordia e non del moralismo”.
Il segretario della Commissione per la pastorale della Kep, mons. Waldemar Musioł, ha illustrato la struttura del nuovo programma, articolato in diversi obiettivi pastorali. Il primo riguarda la formazione comunitaria, “cuore della vita della Chiesa”, che abbraccia la persona nella sua interezza. Il secondo obiettivo mira a promuovere una partecipazione attiva alla formazione nei vari ambienti ecclesiali: famiglie, parrocchie, comunità, ambiti accademici e volontariato. Il terzo prevede un’adeguata preparazione dei formatori, capaci di accompagnare l’altro nel cammino di fede. Il quarto è dedicato all’impegno dei cristiani nelle diverse aree della vita ecclesiale, come la protezione dei minori, l’ecologia integrale, il dialogo interreligioso ed ecumenico.
L’edizione cartacea del programma è suddivisa in cinque quaderni; sul sito della Kep sono inoltre disponibili materiali supplementari in versione elettronica, predisposti in collaborazione con dei laici e destinati alle famiglie. Il quaderno teologico-pastorale contiene materiali che spiegano e approfondiscono il tema del programma; gli altri (omiletico, catechetico, liturgico e mariano) offrono un aiuto concreto a parrocchie, gruppi parrocchiali e comunità. Ogni quaderno propone suggerimenti per omelie, celebrazioni, catechesi, incontri e conferenze mariane. I materiali per le famiglie, organizzati secondo le domeniche dell’anno.