Idee
La lettera. Per una liturgia viva. Il Sinodo abbia il coraggio di dare al vino otri nuovi
La lettera firmata inviata alla Difesa
IdeeLa lettera firmata inviata alla Difesa
Ogni relazione va rinnovata giorno per giorno, perché di giorno in giorno ognuno di noi cambia.
Per una coppia, fare memoria del matrimonio e delle scelte importanti condivise in passato è importante ma non è sufficiente, perché per mantenere vitale la relazione questa deve crescere con noi. Questo vale anche per le relazioni di amicizia profonda, per le relazioni con i nostri genitori e per le relazioni con i nostri figli e le nostre figlie. Questo vale anche per la fede, che è relazione con Dio e con la comunità. Non possiamo far finta che questi anni di Covid, questo avanzare incessante del cambiamento climatico, la guerra alle porte dell’Europa, non ci abbiano cambiati. Hanno segnato la vita delle ragazze e dei ragazzi, che si trovano ora a ricostruire modalità di socialità interrotta. Hanno segnato il nostro modo di lavorare. Hanno segnato il nostro modo di vivere gli spazi e i tempi della nostra quotidianità. Hanno segnato in modo profondo le comunità parrocchiali. Immaginiamo che abbiano segnato anche Dio, se è vero che con l’incarnazione ha fatto sua in modo pieno la nostra umanità. In questo scenario di cambiamento, il vino nuovo ha bisogno di otri nuovi. Ci siamo accorti tutti che la liturgia allontana i ragazzi e i giovani – non li vediamo praticamente più a messa – perché usa un linguaggio a loro (e non solo a loro) non più comprensibile. Se non abbiamo la capacità di legarla alla vita, di renderla occasione per mettere nelle mani del Signore le nostre difficoltà, di dare voce al nostro desiderio di una comunità che ci accompagni, di mettere in discussione il nostro stile di vita, di esprimere la gratitudine per le cose belle che ci accadono, la liturgia si riduce a un rito magico, per iniziati. Con grande semplicità vorremmo che su questi temi il Sinodo diocesano desse dei segnali coraggiosi, guardando al futuro con speranza e senza paura di liberarsi di ciò che appesantisce il nostro cammino. Il vino nuovo ha bisogno di otri nuovi.
Tino Cortesi, Maria Giovanna Piccolo, Cristina Pomaro, Cristina Andrian, Chiara Aliprandi, Franca Sarto, Giorgio Romagnoni, Chiara Benciolini, Lucia Brusegan, Giovanni Polato, Flavio Busonera, Andrea Ferro, Elena Zaggia, Maria Arduini, Cristina Giacomelli, Nicoletta Tinazzo, Antonella Spalla, Annamaria Matteucci, Enrica Salvato, Roberto Franco, Agata Magnano, Mariangela Varotto, Lorenzo D’Antiga, Verena Jauch, Andrea Rodighiero, Adriana Merlo, Mariateresa Brigo, Maria Pia Ercole, Giovanna Lunardi, Antonio Borghero, Federica Bruni, Emanuela Zoncapè, Teresa Dalla Zuanna, Alberto Lasagni, Andrea Dalla Zuanna, Chiara Tinazzo, Daniela Favaro, Alessandro Gozzo, Maria Brigida Simonetti, Paolo Dalla Zuanna, Federico Vignaga, Valentina Menegatti, Michele Fasciglione, Maria Castiglioni, Giovanna Bianchi, Paolo e Michela Masiero, Angela Gui, Vania Rampone, Andrea Berto, Luciano Michelotto, Giuseppina Leandro, Luisa Malesani, Paolo Benciolini, Stefania Gardellin, Barbara Vettorato, Andrea Pizzo, Giacomo Garelli, Elena Plescia, Luisa Bellomo, Edoardo Berti