«Siamo tutti pellegrini in questa Basilica, venuti per onorare Sant’Antonio, per chiedere una grazia o semplicemente per dire grazie». Con queste parole, il Ministro generale dei Frati Minori Conventuali, padre Carlos Trovarelli, ha aperto l’omelia della Messa solenne del 13 giugno, nella Basilica del Santo a Padova.
Un’omelia profondamente radicata nel tema del Giubileo voluto da Papa Francesco, «Pellegrini di speranza». Un titolo che, ha ricordato Trovarelli, «non è soltanto uno slogan, ma ha un grande contenuto». È un invito a guardare la vita con lo sguardo della fede, anche quando è attraversata da dolore, contraddizioni e fatiche.
«La speranza – ha detto – non è un ottimismo superficiale, ma un dono dall’alto. Non ci aliena dai problemi della vita, ma ci aiuta a vederli alla luce della Pasqua di Cristo». Come il sole che fa emergere la realtà nascosta dalla notte, «la speranza è come il sole che fa vivere tutto ciò che illumina».
Padre Trovarelli ha insistito sul fatto che la speranza cristiana non toglie nulla alla concretezza dell’impegno: «Non intorpidisce la nostra responsabilità nella storia, ma riempie di senso tutto ciò che facciamo. Anche la sofferenza, la malattia, la croce, la morte stessa diventano luoghi abitati da Dio».
Il pellegrinaggio, ha aggiunto, non è solo il cammino fisico verso la Basilica, ma «un atto di fede, un’occasione di rinnovamento, un tempo per ristabilire legami spezzati, per prendere forza e ritrovare la serenità della fede».
Guardando alla figura di sant’Antonio – «un grande pellegrino» – padre Trovarelli ha ripercorso le tappe della sua vita, da Lisbona a Coimbra, dal Marocco alla Sicilia, fino a Padova. «La sua testimonianza – ha affermato – ci conferma che siamo nella via giusta: la fede retta, la speranza certa, la carità perfetta».
Ha poi concluso l’omelia con un invito alla preghiera: «Chiediamo a sant’Antonio che interceda presso il Signore perché le nostre scelte, ogni giorno, abbiano il segno della speranza cristiana e della carità. Perché solo nell’amore la speranza si fa concreta. La nostra vita, come pellegrinaggio, è chiamata a crescere soprattutto in santità. Che sant’Antonio ci aiuti a percorrere questo itinerario con il germe della vita nuova».