Idee
Le nuove abitazioni. Il grigio fuori, il grigio dentro noi
Terra terra La tendenza delle nuove abitazioni è di avere facciate da colori cupi. Dall’esplosione cromatica dei decenni passati a oggi: anche la società si è incupita
IdeeTerra terra La tendenza delle nuove abitazioni è di avere facciate da colori cupi. Dall’esplosione cromatica dei decenni passati a oggi: anche la società si è incupita
Grigio, grigetto, fumo, fumetto, nero e neretto. Sarebbero questi i nuovi colori in cui si identifica la nostra società odierna? Se osserviamo i pantoni della pittura muraria delle facciate di case, villette, appartamenti fino ai capannoni,si può facilmente intuire che ci stiamo “incupendo”. Che si tratti di una moda? Una tendenza dei costruttori, fino a diventare stile del momento? Se le case sono figlie dei tempi, ricordiamoci che siamo passati attraverso architetture decennali, che hanno cadenzato il mutare delle diverse società. Dalle arcaiche case rurali dei contadini alle ville palladiane isolate e superbe, simbolo del potere territoriale, dei pochi nobili di un tempo. Poi il passaggio del dopoguerra, che ha caratterizzato la ripresa sociale con le case degli anni Cinquanta e Sessanta, minimaliste e popolari, ma già lontane dai modelli agricoli. Poi negli anni Settanta, ecco i balconi e balconcini con le prime villette sulle collinette in piena campagna. Negli anni Ottanta, i primi abbozzi di piramidi sui tetti, sulle porte e centri commerciali. Negli anni Novanta, il “nuovo liberty” personale con i geometri e gli architetti a sbizzarrirsi nel differenziare ogni singola costruzione, con i colori più vari. Il cambio del millennio poi, ha aggiunto dettagli anche nei giardini: la comparsa degli ulivi secolari, trapiantati e ripiantati, capitozzati e modellati a seconda dei gusti, su sfondi murari che variavano dal giallo canarino, al limone, arancio. Poi nel primo decennio del Duemila, ci fu la tentazione nel ritornare allo stile antico, recuperando archi a botte, i balconi alla veneta, tetti spioventi e il colore del rosso mattone e fasce colorate sui muri. Altro salto di stile è quello dal 2010 a oggi, con case sempre più squadrate, sul modello mediorientale. I ristoranti e locali pubblici, un tempo luminosi, ora somigliano a delle grotte oscure. E dire che ci sono delle leggi (inapplicate) da rispettare a livello comunale, sulle tinte ambientali. Le case sono lo specchio di noi e i colori che usiamo ne sono il manifesto, come sostiene l’armocromia. Al punto, da rimpiangere l’oscenità di quei colori passati, come i gialli, gli arancioni, fino ai violetti di qualche anno fa, ma che erano un’esplosione di vitalità, di fronte al grigiore dilagante tendente al nero del futuro nostro e delle nostre abitazioni.