Chiesa
“La nuova Charta Oecumenica è una testimonianza della volontà delle Chiese in Europa di guardare alla nostra storia attraverso gli occhi di Cristo”. È l’omaggio del Papa ai membri del Ccee, della Cec e ai rappresentanti delle Chiese d’Europa, ricevuti oggi in udienza. “Con l’aiuto dello Spirito Santo, saremo in grado di comprendere dove abbiamo avuto successo, dove siamo mancati e dove dobbiamo andare per proclamare nuovamente il Vangelo”, ha spiegato Leone XIV, secondo il quale “la Charta non solo suggerisce metodi, ma insiste anche sui compagni di viaggio e sui possibili modi di procedere. Facendo ciò, rimaniamo sempre aperti agli stimoli e alle sorprese dello Spirito Santo!”. “Nella Chiesa cattolica, il cammino sinodale è ecumenico, così come il cammino ecumenico è sinodale”, ha ribadito il Papa: “la nuova Charta Oecumenica evidenzia il cammino comune intrapreso dai cristiani di diverse tradizioni in Europa, capaci di ascoltarsi reciprocamente e di discernere insieme per annunciare il Vangelo in maniera più efficace”. “Uno dei risultati più significativi del processo di revisione della Charta è stata la capacità di adottare una visione condivisa sulle sfide contemporanee e di stabilire priorità per il futuro del continente, mantenendo al tempo stesso una ferma fiducia nella rilevanza senza fine del Vangelo”, l’analisi di Leone, che ha definito tale processo “uno sforzo sinodale di camminare insieme”.