Mosaico
Lidia che sopravvisse a Mengele. Il dovere di ricordare l’orrore di Auschwitz
Nel libro “La bambina che non sapeva odiare” Lidia Maksymowicz, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, racconta la violenza, le paure, la tragedia della famiglia e di chi fu vittima dell'odio nazista. Gli esperimenti sui bambini, i forni crematori, il distacco dalla madre (ritrovata solo nel 1962), la fine dell'incubo e una nuova famiglia... Il Papa le ha baciato il braccio con tatuato il numero 70072. Oggi, nella Giornata della memoria, promette che continuerà a raccontare l'Olocausto perché non se ne dimentichi il monito