Chiesa | Diocesi
Marco, volontario per la prima volta alle Cucine economiche popolari. «Seduti con loro a parlare di noi»
Volontario per la prima volta, Marco, insieme ai compagni, è stato preparato in precedenza
Chiesa | DiocesiVolontario per la prima volta, Marco, insieme ai compagni, è stato preparato in precedenza
«Ho scelto di aderire perché ho subito capito la complessità e la profondità della proposta e mi piaceva l’idea di conoscere una nuova realtà». Così Marco, 19 anni, al quarto anno al liceo scientifico, spiega le ragioni che lo hanno spinto a scegliere di svolgere il Pcto alle Cucine economiche popolari. «Era la prima volta che facevo volontariato, ma non siamo arrivati impreparati. Abbiamo frequentato online alcuni incontri, duranti i quali ci hanno introdotto alla realtà delle Cucine, alle molte “vite” degli ospiti, alla storia della Fondazione e ai molti servizi che le Cep offrono al di là della distribuzione dei pasti».
Poi, l’esperienza dietro lo sportello.
«Ci siamo sentiti accolti, gli operatori ci hanno fatto subito capire come lavorare al meglio con gli ospiti, come essere gentili e come trattarli, come garantire loro un buon servizio. Mi è piaciuto il rapporto che abbiamo instaurato con gli operatori e osservarli all’opera, apprezzando il rapporto che vivono ogni giorno con le persone».
E il rapporto con gli ospiti com’è stato?
«Gli operatori ci hanno invitato ad avvicinarli, a sederci al tavolo con loro, a parlare. Ricordo un signore che lavorava come portinaio, uno degli ospiti più gentili. Aveva sempre voglia di parlare con noi. Ci ha chiesto cosa facciamo della nostra vita e ci ha raccontato la sua. Ho parlato anche con un uomo che viene dal Marocco. Mi ha raccontato come era arrivato in Italia e cosa stava facendo qui. È stato bello poter entrare anche solo per un attimo nella vita di queste persone».
Tutto bene, dunque?
«Un unico episodio mi ha lasciato un ricordo triste. Un ospite parlava in dialetto veneto stretto e io, che non sono di qui, non riuscivo a capire cosa volesse. E così lui si è arrabbiato. Ma eravamo stati preparati anche a questo e non ci sono rimasto male».