Mosaico | Sagre e FesteDomenica 20 settembre, alle 20.30, la missione giovani promossa dai seminaristi del Maggiore di Padova apre ufficialmente la festa della comunità di Mejaniga, che si svolge dal 18 al 27 settembre.
Dal 18 al 27 settembre la comunità di Mejaniga vive l’antica sagra. Dieci giorni di festa che ruotano attorno a tre punti fondamentali: la festa del santo patrono, sant’Antonino di Apamea, martire cristiano siriano del primo secolo dopo Cristo, che liturgicamente cade il 2 settembre; la celebrazione della Madonna Addolorata il 15 settembre; e la consacrazione della chiesa che si ricorda il 9 settembre.
«Da tradizione – afferma il parroco don Mirko de Gaspari – la festa patronale si è sempre svolta la terza domenica di settembre». E di fatto accanto alle proposte musicali che animano le diverse serate e l’attività dello stand gastronomico, sono gli appuntamenti religiosi il centro della manifestazione. Quest’anno, inoltre, si aprirà proprio alla sagra, domenica 20 alle 20.30, la missione giovani promossa dai seminaristi del maggiore di Padova e che coinvolgerà le tre parrocchie del comune di Cadoneghe: Mejaniga, San Bonaventura e Cadoneghe, sullo slogan “Oggi devo fermarmi a casa tua”. La festa si apre martedì 15 settembre con la processione della Madonna Addolorata. Alle 18.30 dal capitello di via Matteotti prenderà avvio il cammino, aperto dall’antico manichino di legno di Maria trafitta al cuore dalle sette spade, che viene trasportato in chiesa dove alle 19 si celebra la messa. Domenica 27, dall’altare della Pietà dove è stata ospitata per tutta la durata della sagra, verrà riportata nel capitello dopo la messa delle 8. Domenica 20 la comunità di Mejaniga celebrerà la solennità di sant’Antonino martire e ricorderà gli anniversari di matrimonio. «La sagra – aggiunge don De Gaspari – per noi è l’avvio delle attività della parrocchia. I gruppi sono davvero presenti e coinvolti tutti come protagonisti. Abbiamo circa 150 volontari che prestano ognuno un proprio servizio».
L’occasione della festa è anche motivo di riavvio di proposte e ravvivo di legami interpersonali. «Ci diamo del tempo per ritessere le relazioni e ripartire con catechesi, attività di Caritas, gruppo missionario. È un’occasione per tutti i paesani di ritrovarsi allo stesso tavolo: ogni anno facciamo circa 7 mila coperti». Due sono le priorità pastorali su cui la comunità di Mejaniga sta centrando il proprio agire: iniziazione cristiana e carità. «Quest’anno avvieremo il quinto anno del nuovo impianto – sottolinea il parroco – che vede la partecipazione di 55 bambini. È stato un cammino da una parte certamente impegnativo, ma dall’altra estremamente produttivo: circa il 70 per cento delle famiglie si è lasciato coinvolgere e partecipa alle proposte. Si è instaurato davvero un bel clima e per ogni annata si è costituita un’équipe formativa di circa una decina di adulti, che programmano e organizzano i diversi incontri. Con il nuovo anno pastorale raggiungeremo, inoltre, gli 11 battezzati adulti e una nuova catecumena inizierà il proprio cammino».
La grande attenzione caritativa della comunità si esprime anche durante la sagra. «Molte persone portano cibo e vestiario per il punto Caritas parrocchiale che, a cadenza quindicinale, lo distribuisce a quanti, residenti nel nostro comune, si trovano più in difficoltà e vengono a chiedere aiuto. Il nostro impegno e apporto, inoltre, si riversa anche nel centro di ascolto vicariale delle povertà e delle risorse che trova sede nella parrocchia di Vigodarzere».
