Messico: Dialogo per la pace, “nessun dialogo con i gruppi criminali, costruire percorsi di pace con attori sociali”
Il Dialogo nazionale per la Pace, promosso dalle varie componenti della Chiesa messicana, a partire dalla Conferenza episcopale, non ha l’obiettivo, attraverso i momenti d’incontro da esso promossi, di cercare un dialogo diretto con i gruppi criminali che operano nel Paese.
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(Photo by PAUL RATJE / AFP)
Lo afferma l’organizzazione, attraverso un comunicato stampa, diffuso ieri, in seguito ad alcune errate interpretazioni emerse. Piuttosto, si evidenzia, il Dialogo per la pace “cerca di aprire spazi di dialogo pubblico con le chiese, le università, gli imprenditori, i collettivi di famiglie in cerca dei propri cari, le organizzazioni sociali, i diversi livelli di governo e la cittadinanza in generale, per costruire proposte di pace a livello locale, statale e nazionale. L’obiettivo non è cercare il dialogo con i gruppi criminali per costruire la pace nel Paese, ma condividere con gli attori sociali metodologie che funzionano con tutti i settori per costruire percorsi di pace. Sappiamo che gli accordi che si possono raggiungere con questi gruppi criminali sono fragili a breve, medio e lungo termine”. Prosegue la nota: “In questi tre anni abbiamo trovato ed elaborato metodologie che oggi condividiamo con insegnanti, agenti di polizia, imprenditori, chiese, famiglie, giovani, governi e diversi collettivi. La stessa realtà del Paese ci ha portato a intraprendere una battaglia nazionale per formare diversi attori sociali sui meccanismi di trasformazione dei conflitti. Ribadiamo che il nostro impegno è rivolto alle vittime e alla ricerca della giustizia, della dignità e della pace, attraverso mezzi pacifici, partecipativi e rispettosi della legalità”.