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Migranti. P. Ripamonti (Centro Astalli): “A 10 anni dalla tragedia di Lampedusa 27.000 morti e politiche respingenti”
"Si fa di tutto per bloccare le partenze e fare accordi di esternalizzazione, pagando gli Stati perché trattengano le persone, ma non si affronta il nodo centrale che è il salvataggio in mare". Lo dice al Sir padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, che interviene anche su alcuni aspetti dell'ultimo decreto legislativo: "Non credo che la questione della fideiussione sia la soluzione al problema, né un disincentivo a partire ma penalizza e criminalizza quelle persone che non avendo altre alternative hanno dovuto affidarsi ai trafficanti. Sembra quasi che la logica che vige nei centri di detenzione in Libia, pagare per essere liberi, si estenda un po' anche all'Europa". Anche "criminalizzare i minori non aiuta e non servirà a trovare soluzioni di politica migratoria". Sul conflitto tra esecutivo e magistratura in seguito alla decisione di una giudice di Catania di non convalidare il trattenimento di tre tunisini nel centro di accoglienza di Pozzallo commenta: "Le ingerenze non aiutano nessuno perché creano conflitti e non aiutano a risolvere le questioni istituzionali".