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Una casa per ospitare i bambini con malattie oncoematologiche che necessitano di cure. È questa la nuova destinazione dell’ex canonica della parrocchia Madonna del Carmine di Monselice, che grazie alla generosità di molti donatori è tornata ad avere un ruolo vitale all’interno della comunità. La richiesta lanciata dall’Ail, Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma, attraverso la fondamentale mediazione dell’associazione locale “Un sasso per Leonardo”, è stata colta da subito come un’opportunità di poter offrire aiuto e speranza a quanti ne hanno bisogno.
Dopo il caso del piccolo Leonardo Zanin infatti, che è mancato nell’aprile 2024, il vicino ospedale di Schiavonia è diventato un polo di radioterapia pediatrica, ospitando i piccoli pazienti e le loro famiglie con cicli di cure che si svolgono mediamente un mese e prevedendo sedute sia al mattino che al pomeriggio. Per chi viene da lontano gli spostamenti giornalieri risultano pesanti, ma c’è da considerare anche l’aspetto economico, che va a gravare su famiglie già provate da molte difficoltà. La possibilità di trovare case per vivere con i propri cari e soprattutto in ambienti protetti, adatti a soggetti con difese immunitarie basse, diventa allora un’urgenza indispensabile, che grazie all’Ail si sta realizzando in tutta Italia con una rete estesa a 35 province.
Per la comunità del Carmine, poco meno di duemila abitanti, si è trattato di una sfida audace ma colta con entusiasmo, nella quale nessuno si è tirato indietro, a partire dal parere favorevole del consiglio pastorale, fino all’aggregazione di una ventina di volontari attivi nei lavori di ristrutturazione che hanno offerto tempo e competenze. «Il progetto della nostra canonica – spiega don Sebastiano Bertin, vicario parrocchiale – è diventato un modo per generare comunità, un mezzo per un fine davvero importante non solo per il bene che potremo fare a tante famiglie, ma anche per il beneficio che la comunità può avere nel sentirsi partecipe e accogliente. Dio ci aiuta sempre e questo diventa un modo per ricambiare».
La benedizione del nuovo appartamento, domenica scorsa, alla presenza dell’ex parroco don Tiziano Piovan che tra queste mura aveva abitato, è stata una grande gioia per tutti: «Dopo tanto lavoro abbiamo visto la canonica completamente rinnovata, messa a norma e grazie a delle donazioni di mobilio anche arredata a nuovo» afferma Manuela Mardegan a nome dei volontari. Ora la gestione sarà affidata all’Ail, ma in parrocchia stanno già pensando di creare un servizio di volontari per i trasporti all’ospedale e hanno attivato una convenzione con l’istituto scolastico per far frequentare eventuali fratelli, coinvolgendoli ovviamente anche nelle attività parrocchiali.