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Murelle. L’antenna va rimossa
Murelle. I residenti vincono al Tar, i ripetitori Wind sono stati dichiarati illegittimi. Proprio lì accanto è sorto il parchetto dedicato a Carlo Acutis, patrono di internet
Murelle. I residenti vincono al Tar, i ripetitori Wind sono stati dichiarati illegittimi. Proprio lì accanto è sorto il parchetto dedicato a Carlo Acutis, patrono di internet
Un parchetto dedicato a Carlo Acutis nel cuore di Murelle è sorto negli ultimi mesi, in quella centuria che era salita agli onori delle cronache per la causa che ha visto protagonisti i residenti e Wind, l’azienda telefonica che ha deciso di erigervi un traliccio. «Wind è un colosso – spiega Laura Costa, una delle residenti – il comune di Villanova è una formica e noi siamo appena trenta residenti».
Storia complessa, quella del traliccio, che ha visto le parti confrontarsi di fronte al Tar che ha dato ragione ai cittadini e che ha avuto il merito di portare alla riscoperta di un luogo da decenni al centro di una storia comune. «Dal 1978 – racconta Sara Bernardi, proprietaria dell’appezzamento – sul terreno sorge un capitello eretto dalla nonna di mio marito, dedicato alla Madonna dei Campi. La posizione non è casuale: la nonna aveva un figlio con disabilità che si era perduto nei campi. Disperata, dopo due settimane di ricerche, fece un voto alla Madonna: “se mi fai trovare mio figlio, erigo un capitello”».
Il ragazzo fu ritrovato e da allora lì sorge un’edicola come tante ce n’erano un tempo nelle nostre campagne e ancora qualcuna sopravvive, con l’ex voto scritto a mano e la tinta a gesso bianco data col pennello sul cemento vivo.
Nel mese di maggio la devozione mariana raggiunge il culmine e il fioretto è un’altra tradizione che continua a Murelle. «Da anni tutti i bambini del paese erano coinvolti nel giardino della nostra famiglia per il mese del rosario – racconta Bernardi – seduti in terra, sulle coperte. All’inizio, quando abbiamo deciso di dar vita al parchetto, eravamo una decina di persone, alla fine ci siamo trovati in 50. Non c’è che dire che da una cosa brutta è nata una cosa bella».
La scelta di votare il parchetto al beato Acutis non è casuale. «Acutis sosteneva internet – spiega Laura Costa – la usava come mezzo per comunicare: intitolargli questo spazio è anche un segno concreto per ribadire che noi non siamo contro la tecnologia, non è che non vogliamo l’antenna, solo chiediamo non sia così vicina alle case. Proprio per questo abbiamo messo a disposizione gratuitamente un terreno a 500 metri di distanza, sempre all’interno della centuria».
L’attualità e i problemi cogenti bussano alla porta ma si fermano dove comincia la devozione. Con un pizzico d’ironia i residenti l’han chiamato Parco della Pace perché, tra ricorsi e manifestazioni, un po’ sentono di averla persa ma nel concreto hanno saputo essere categorici: «Ci siamo dati come regola iniziale di non parlare dell’antenna – conclude Bernardi – chiunque venga nel parchetto la vede, sa che c’è, ma questo non è un luogo dove discutere di questa questione. Nel parchetto si viene per pregare, per stare bene insieme».
Chi ci ha messo le giostrine per far giocare i bambini, chi ha prestato tempo e lavoro per realizzare vialetti e strutture e chi ha portato un rosario benedetto da papa Francesco. E poi ci sono 200 pioppe piantumate di recente. «Ora sono piccole ma, col tempo, anche loro cresceranno».