Chiesa | DiocesiDurante l’estate si sposterà dall’ex Seminario Minore di Rubano alla canonica di San Gregorio Barbarigo, all’Arcella. «Bella occasione di incontro e scambio»
È la casa l’immagine che accompagna la 61a Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni di domenica 21 aprile. Un’immagine poco utilizzata negli anni in ambito vocazionale, più spesso accostato a concetti legati al movimento e al cammino, ma che, pensandoci un po’, ben riassume uno stile di accoglienza e di costruzione di relazioni che favorisce e incoraggia le grandi chiamate. La casa è quel terreno solido e sicuro dal quale è possibile spiccare il balzo. La casa, luogo anche fisico di sostegno alle vocazioni – come Casa Sant’Andrea – che durante l’estate si sposterà dalla sede di Rubano, nell’ex Seminario Minore, alla canonica della parrocchia di San Gregorio Barbarigo all’Arcella, per continuare a essere il punto di riferimento per le esperienze vocazionali dei giovani che stanno facendo discernimento sulla chiamata alla missione del presbitero diocesano e di tanti altri giovani, ragazzi e ragazze, che, in questi anni, stanno vivendo lunghe esperienze di fraternità, per approfondire il loro cammino di fede e la loro vita di preghiera. Tra i fattori che hanno spinto proprio per San Gregorio Barbarigo le opportunità pastorali date da una realtà giovanile come Casa Sant’Andrea e una comunità parrocchiale che si “contagiano” a vicenda nella vita di preghiera e di annuncio e la possibilità di sperimentare e di valorizzare strutture già disponibili senza spese ingenti. “Creare casa” è lo slogan della Giornata. «L’immagine della casa – commenta don Mattia Francescon, direttore di Casa Sant’Andrea e animatore vocazionale diocesano – risveglia in tutti noi la chiamata a capire cosa ci abita e qual è il nostro modo di stare tra i cristiani come comunità, tra di noi e nell’apertura all’incontro con Dio. Un giovane, una giovane, che cerca dove costruire il suo futuro, come rispondere alla chiamata di Dio, per chi donarsi, cerca “casa”. Una casa, sì, ma da creare: «Il verbo creare è una spinta gioiosa all’essere creativi, al lasciarci guidare dalla vitalità dello Spirito Santo per poter accogliere in modi nuovi la vita, le condivisioni, le speranze, le domande di fede che ciascuno porta». Creare una casa dove «si possano “sintonizzare” due creatività diverse: la creatività di Dio e la creatività delle nostre comunità. Quando si crea casa, c’è la libertà di fare spazio a vocazioni generose, di indicarle, di proporle con coraggio». “Creare casa”, per don Mattia Francescon, è «un invito a lasciare da parte “la patina del lutto”, degli insuccessi, della nostalgia dei tempi passati e delle rigidità che bloccano la vitalità e le relazioni», per poter «lasciarsi stuzzicare dalla fantasia, dalla gioia, dalla semplicità» e «per creare incontro, scambio, condivisione, prossimità, collaborazione, relazione, tutto nella fede, in Cristo». I prossimi mesi saranno dedicati a “creare casa” anche fisicamente: verranno seguiti alcuni piccoli lavori nella canonica della parrocchia di San Gregorio Barbarigo all’Arcella per la nuova Casa Sant’Andrea. A sostenere le spese la generosità di tanti: tra questi i preti padovani che hanno raccolto, durante la messa del Crisma del Giovedì Santo 2022, quasi 10 mila euro di offerte. Un segno “promettente” guiderà questo trasloco: «La parrocchia che ci ospiterà e il Seminario Vescovile hanno lo stesso patrono: san Gregorio Barbarigo, prega per noi!».
Domenica 21 aprile si celebra la 61a Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Sul sito vocazionipadova. it sono disponibili i sussidi per l’animazione liturgica, il rosario vocazionale, gli spunti per l’omelia e le locandine. Da segnare sul calendario la data di lunedì 6 maggio: alle 20.30, in Seminario Maggiore di Padova, sarà celebrata la veglia diocesana delle vocazioni con il vescovo Claudio.
