Idee
Nella scuola dei valori. Inizia un nuovo anno
A tutti gli studenti vanno garantite pari opportunità, a prescindere dalle loro condizioni economiche o abilità
IdeeA tutti gli studenti vanno garantite pari opportunità, a prescindere dalle loro condizioni economiche o abilità
Arriva settembre e puntualmente riaprono le scuole: un momento pubblico particolarmente atteso, carico di segni e di emozioni. Di fatto si tratta di un evento sociale con la sua scia di memorie e di propositi, un rituale civile particolarmente significativo. Varcare il cancello di scuola segna una tappa nel cammino di crescita personale, per gli studenti e le loro famiglie, ma allo stesso tempo diviene l’immagine plastica di una società che cresce, in forza e sapienza, attraverso i suoi membri più giovani. Tutto questo, però, non può fermarsi al semplice livello emotivo, ma deve spingere la comunità tutta a interrogarsi seriamente sulla realtà scolastica. Di solito ci si sofferma sulle “condizioni” in cui versano le scuole. «Niente di nuovo sul fronte occidentale», titolava una famosa rivista di didattica. Finanziamenti insufficienti, edilizia scolastica inadeguata e personale grandemente precario riassumono le questioni principali contro cui ciclicamente vanno a infrangersi i progetti, i sogni e i proclami riguardo una possibile riforma scolastica. Ma non c’è nessuna intenzione di mettersi in fila per aggiungere ulteriori richiami a risaputi problemi, venuti oramai a noia. Forse diventa più proficuo fermarsi per trovare il tempo, come comunità locale e nazionale, di andare alla radice della questione e confrontarci sul valore, o semplicemente sul senso, dell’esperienza scolastica. In altre parole, cosa significa fare scuola, oggi? È una domanda, ripeto, che deve coinvolgere tutti. La scuola, infatti, non riguarda solo gli studenti, le loro famiglie e il personale che a vario titolo vi lavora. È prima di tutto un organo vitale della società: nella scuola e attraverso di essa, la società si definisce nei suoi valori, nella sua memoria condivisa e nel suo sapere; e con metodo e gradualità trasmette tutto questo patrimonio alle nuove generazioni. E quale immagine di società e di cittadino vogliamo sia trasmessa oggi, attraverso la scuola, ai nostri ragazzi? In obbedienza alla Costituzione, la scuola è chiamata a coltivare il sogno di una società inclusiva ed equa, senza discriminazioni socio-economiche, o di etnia, religione, abilità fisiche o cognitive, genere. Nella scuola già oggi convive una popolazione studentesca differenziata, che riflette la composizione di una società in continuo cambiamento. Imparare a coniugare queste differenze in un ambiente educativo contribuisce a creare una palestra di democrazia, nella quale gli studenti possono imparare a mediare e lavorare insieme in un mondo multiculturale. Non basta che la scuola sia aperta a tutti gli studenti, ma vanno fattivamente garantite pari opportunità, indipendentemente dalle loro condizioni economiche o abilità. Ciò significa che il riconoscimento del merito deve primariamente prevedere programmi di istruzione speciale per gli studenti con disabilità, borse di studio per studenti svantaggiati e altre opportunità per garantire che tutti abbiano pari accesso all’istruzione. Cogliere le differenze significa riconoscere anche le fragilità e che le sfide personali e familiari possono influenzare l’apprendimento. Un’attenzione particolare va posta sul percorso di formazione e istruzione. Il curriculum scolastico deve avere tra le sue finalità l’educazione all’esercizio del pensiero critico. Ciò significa insegnare materie come storia, letteratura e scienze sociali in modo che, riflettendo una varietà di prospettive ed esperienze, si sviluppi la capacità di discernere. Senza dimenticare che il rispetto per le differenze inizia in classe, contrastando il bullismo, il razzismo e altre forme di intolleranza. Perché tutto questo sia possibile la scuola non deve diventare un’isola, ma essere coinvolta dalla comunità circostante, lavorando in collaborazione con genitori, agenzie educative e realtà significative interessate ad affrontare insieme le sfide educative e sociali. Quanto finora illustrato rischia di infrangersi sulle questioni di sempre: è tempo di affrontarle con decisione. La scuola abbisogna di un corpo docenti stabile e formato, per garantire continuità progettuale verificabile e per promuovere l’inclusione e l’equità nell’ambiente scolastico. Altresì necessitano risorse adeguate per sostenere gli studenti in modo efficace, compreso il personale, i materiali didattici e gli edifici. La vocazione della scuola è preparare gli studenti non solo per il successo formativo e lavorativo, ma anche per diventare cittadini consapevoli, inclusivi e responsabili in una società plurale.