Fatti
Nelson Yontu Maffo, medico aggredito per il colore della pelle
Nelson Yontu Maffo è un medico fiscale dell’Inps e il 2 giugno a Chioggia ha subìto un attacco razzista. «Ho deciso di denunciare per il bene di mia figlia»
FattiNelson Yontu Maffo è un medico fiscale dell’Inps e il 2 giugno a Chioggia ha subìto un attacco razzista. «Ho deciso di denunciare per il bene di mia figlia»
«Non è più ignoranza, maleducazione o stupidità. Questa è violenza. Violenza del branco». Arriva dritto al punto, attraverso Facebook, lo sfogo della moglie di Nelson Yontu Maffo, il medico fiscale camerunense che il 2 giugno scorso è stato aggredito a Chioggia, dove lavora per conto dell’Inps, durante un controllo. Il medico, che vive a Padova, doveva accertare che un operaio della città veneziana fosse regolarmente a casa: l’uomo, in realtà, non era nella sua abitazione e si è presentato più tardi in bicicletta, con costume e ciabatte. Qui, l’attacco razzista: «Quell’uomo mi spingeva, premendomi le dita sul torace. E intanto urlava: ‘Negro di m…, da qui non esci vivo – ha raccontato il sanitario trentenne – Non puoi venire in Italia a fare il c… che ti pare. Tu firmi che ero in casa o ti spacco la testa». Quando il medico si è allontanato, l’aggressore lo ha inseguito in motorino rompendo la maniglia della sua vettura.
Sconvolto e spaventato, il sanitario ha presentato denuncia e avrebbe chiesto di essere trasferito. Nelson è in Italia nel 2010: «Volevo studiare, diventare un dottore. E qui avevo dei parenti che potevano ospitarmi». Arrivato a Padova, non solo si è laureato in medicina ma ha messo su famiglia con una ragazza italiana e oggi hanno una bimba di due anni: «È anche per lei che ho deciso di denunciare pubblicamente ciò che è accaduto: non sopporto l’idea che cresca in una società dove ci sono ancora individui che usano il colore della pelle per insultare».
«Deplorando ogni forma di razzismo e discriminazione, desideriamo sottolineare come la categoria medica sia tornata rapidamente a essere sottoposta a minacce – è la nota dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della Provincia di Padova – Da eroi acclamati nel momento dell’emergenza Covid ora si ritorna a essere aggrediti». Un pensiero su cui si allinea anche Cristian Ferrari della Cgil il quale aggiunge che «la legalità e i controlli vengono invocati quando riguardano gli altri e mal tollerati quando riguardano loro stessi. Complessivamente, una mentalità che, finché non sarà cambiata profondamente, non ci permetterà di diventare un Paese pienamente civile e giusto».
L’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), l’Unione medica Euro Mediterranea (Umen) e il Movimento uniti per unire, tramite lo sportello congiunto e l’osservatorio anti violenza Uxu raccolgono tutti i giorni le segnalazioni di episodi e lamentele di professionisti e cittadini di origine straniera in Italia che, secondo le statistiche raccolte, negli ultimi tre anni sono aumentate del 35 per cento. Le segnalazioni di discriminazioni e razzismo si riconducono in particolare sui posti di lavoro per il colore della pelle, nello sport, contro il velo, sui mezzi di trasporto, nelle scuole. Le Regioni da cui arrivano il maggior numero di segnalazioni sono rispettivamente Lombardia, Veneto, Piemonte, Trentino Alto Adige, Sardegna, Puglia e Friuli Venezia Giulia. Foad Aodi, presidente Amsi: «Nelson non sei solo e tutti noi siamo con te e con la tua famiglia».