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Padova. Si sblocca l’uso civico della sala Pinelli
Padova Lo spazio chiuso da tempo, ma che durante il lockdown aveva dato idea della sua sinergia di comunità, è ora riconosciuto dal Regolamenti dei beni comuni
FattiPadova Lo spazio chiuso da tempo, ma che durante il lockdown aveva dato idea della sua sinergia di comunità, è ora riconosciuto dal Regolamenti dei beni comuni
La sala di via Pinelli, nel quartiere Crocifisso di Padova, diventa finalmente oggetto di uso civico e collettivo, come indicato dal Regolamento dei beni comuni. A darne l’ufficialità, sabato 21 gennaio è stata Francesca Benciolini, assessora con delega al Decentramento e quartieri: «È la prima volta che in Italia si riconosce l’uso civico e collettivo di uno spazio grazie a un regolamento comunale. Questo processo riconosce che esiste una comunità di riferimento matura per prendersi carico della gestione di uno spazio, a servizio del territorio e delle persone che abitano in quel territorio. Questa comunità presenta un documento approvato dalla sua assemblea in cui propone le forme d’uso e di gestione idonee a garantire un uso non esclusivo del bene, assicurandone l’accessibilità, la fruibilità, l’inclusività e l’imparzialità nell’uso e nel godimento». Il Regolamento dei beni comuni è uno strumento innovativo che disciplina le forme di collaborazione tra la cittadinanza e il Comune di Padova per la cura, la rigenerazione e la gestione condivisa dei beni comuni, in attuazione alle disposizioni in materia di sussidiarietà orizzontale. Attivato da oltre un anno, ma mai entrato effettivamente in opera, aveva generato malumori da parte di chi aveva fatto richiesta con largo anticipo. Quella di via Pinelli è una struttura rimasta inutilizzata per molto tempo e durante il lockdown è stata riaperta offrendo “dimora” a Officina informatica, Non una di meno, il gruppo informale Crocifisso, l’associazione Quarto tempo, il gruppo teatrale Porto Allegro, l’associazione Mosaico delle idee e Clap – Camere del lavoro autonomo e precario. Ora cinque associazioni disporranno dello spazio per laboratori, iniziative e incontri: «Penso che questa forma di gestione sia particolarmente adatta ad alcuni piccoli spazi dei nostri quartieri intorno a cui esiste una comunità attiva e unita, grazie alla quale lo spazio diventa occasione di coesione sociale e crescita culturale per tutte le persone che lo frequentano e per il territorio – ribadisce Benciolini – Ringrazio la comunità di riferimento della sala di via Pinelli per l’impegno a cogliere una sfida innovativa: come ogni “primo progetto” ci permetterà di testare questo nuovo strumento e di capire come migliorarlo. Grazie a loro apriamo una nuova possibilità di partecipazione e condivisione dei beni comuni».