Mosaico
«Ho sempre constatato tanta voglia di esibirsi. Pensavo che l’ostacolo più grosso fosse il poco tempo a disposizione e la mancanza di un cachet, invece queste band, che sono validissime, hanno fame di palco e di pubblico e sono disposte a partire anche da lontano per far sentire la loro musica»: basterebbero queste parole, dichiarate da Daniele Lunardi, uno degli ideatori di PioncaRock, a dimostrare l’importanza che ha oggi un palco riservato alla musica originale. In un panorama di manifestazioni dominato dalle tribute band, infatti, iniziative come quella della festa che dal 2009 anima le estati di Pionca di Vigonza appare come un’oasi nel deserto per tanti artisti che imbracciano gli strumenti per esprimere qualcosa di personale, in termini di messaggio e sonorità. Altrettanto indicativo è il fatto che nelle tre edizioni del concorso le candidature siano giunte da tutta Italia. Un grande segnale che giunge da una piccola comunità che si è dimostrata sensibile a quello che dovrebbe essere il primo comandamento dell’arte: creare. A PioncaRock le serate di cover piacciono, e molto, sono delle occasioni imperdibili per rivivere alcuni dei momenti fondamentali della storia della musica, in un clima di condivisione davvero esemplare, tuttavia la stessa attenzione è rivolta, per una sera, anche ad autori e musicisti sconosciuti. Ad aggiudicarsi lo scorso 21 luglio il primo premio (deciso per il 70 per cento dai giurati e al 30 per cento dal pubblico) e il premio speciale della giuria sono stati rispettivamente Le Erbe Gramigne, band padovana contraddistinta da impegno e ironia, italiano e dialetto, hard rock, blues e una spruzzata di grunge (brano suggerito Sei felice ora?) e i Marna, formazione della Marca fautrice di un pop energico che sa parlare a tutti, pur con una certa ricercatezza (brano consigliato Forestieri). Nota di merito agli altri due gruppi: gli NFF (strumentalmente molto solidi e precisi) e i Luminol, con base tra Bergamo e Brescia (dal concept estetico-sonoro d’impatto). (F. V. D.)