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La passione per la storia e per le radici della “sua” Piove di Sacco contraddistinguono la vita della signora Bianca Rosa Disarò, presidente dell’associazione Guariento cultura e arte. Grazie alla sua iniziativa, il prossimo 4 dicembre presso l’auditorium Giovanni Paolo II, si terrà un interessante convegno sulla figura di un illustre piovese: Francesco Zabarella. Una mattinata singolare poiché saranno protagonisti alcuni studenti del vicino istituto superiore Albert Einstein, con il contributo accademico della prof.ssa Chiara Maria Valsecchi dell’Università di Padova, autrice del testo Francesco Zabarella. Da Padova all’Europa per salvare la Chiesa (Franco Angeli, 2021).
«Il progetto si propone di studiare e divulgare la figura di Francesco Zabarella e delle sue opere principali, e ha come finalità principale quella di promuovere tra gli studenti l’attitudine a risalire alle fonti originali, portandoli a diretto contatto con i documenti presenti negli archivi storici – spiega il prof. Carlo Franceschini, che insieme al collega Filippo Pacchiega è responsabile dell’attività con i ragazzi – Stiamo accompagnando gli studenti che hanno aderito al progetto, una ventina delle classi terza e quarta liceo, a consultare i testi nell’archivio storico di Piove di Sacco e negli archivi di stato di Padova e Venezia, per cercare le tracce lasciate da questo protagonista, al centro delle vicende politiche e religiose a cavallo fra 14° e 15° secolo».
Francesco Zabarella nacque il 10 agosto 1360 a Piove di Sacco (luogo su cui gli studenti stanno producendo ricerche), primo di quattro figli; fu un uomo di Chiesa, abile rètore, maestro e professore, giurista, diplomatico, politologo. Fu autore di numerose opere canonistiche e di argomento filosofico e teologico. Quest’anno ricorre il 665° anniversario della nascita e anche per questo la scelta è caduta sulla sua figura, ma non solo; ripercorrendone la vita e l’operato, è possibile affrontare temi che spaziano dalla storia locale al diritto internazionale, dalla religione alla filosofia.
Fu professore universitario e questo permette di avere uno spaccato dell’istruzione superiore di quei tempi. Il suo ruolo come ambasciatore presso Carlo VI di Francia per chiedere sostegno contro le mire espansionistiche di Venezia, e il suo decisivo apporto nella delegazione che sancì l’unione di Padova e Piove di Sacco a Venezia, evidenziano le sue capacità di mediatore. Infine, i tre libri sulla felicità restituiscono uno Zabarella filosofo, rifugiatosi presso l’abbazia di Praglia per sfuggire alla peste. Morì a Costanza nel settembre del 1417, le sue spoglie sono oggi conservate nel Duomo di Padova.
Tra le curiosità emerse nel lavoro di ricerca degli studenti nel territorio di Piove di Sacco, vi sono l’ipotesi che Zabarella abbia contribuito a preservare la Torre Carrarese (ancora presente nel centro storico) dalla distruzione dei veneziani, e la ricerca topografica del luogo in cui doveva sorgere villa Zabarella.
«Sono davvero entusiasta di questa iniziativa in collaborazione con la scuola e del fatto che, personaggi storici del nostro paese spesso sconosciuti, vengano portati a conoscenza della comunità – commenta Bianca Rosa Disarò – Da tempo cerchiamo di collaborare con le istituzioni per mettere in campo iniziative storico-culturali, come avvenuto l’anno scorso con un bel progetto su Pietro Pinton, nel 130° anniversario della pubblicazione del Codice diplomatico saccense».
L’evento è promosso dall’associazione Guariento cultura e arte, dal Comune di Piove di Sacco e dall’Istituto Einstein; l’inizio è alle ore 9, con ingresso libero. «Credo sia doveroso che la scuola dialoghi con il territorio su cui è inserita, iniziative come questa sono una sorta di restituzione, di ringraziamento che come istituto ci sentiamo di donare alle tante realtà locali che si impegnano in ambiti culturali o sociali, e che offrono spunti di approfondimento e crescita ai nostri studenti», conclude il prof. Franceschini.