“Beata Eustochio. Storia e attualità di Lucrezia Bellini (1444-1469)” a cura di padre Christian Gabrieli, monaco benedettino nonché postulatore della causa di canonizzazione della beata Eustochio, è un volume fresco di stampa che intende offrire una risposta documentata e aggiornata – grazie a un lavoro di ricerca condotto su fonti manoscritte, cronache processuali e testimonianze archivistiche a lungo trascurate – alla domanda: chi era davvero la beata Eustochio di Padova?
Il volume, per le edizioni Diodati, con la prefazione del card. Pietro Parolin, la presentazione del vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, l’introduzione di mons. Tiziano Vanzetto, responsabile dell’Ufficio diocesano per le cause dei santi, e la postfazione di mons. Antonio Oriente, delegato vescovile per la vita consacrata per la Diocesi di Padova, viene presentato a Padova, sabato 20 dicembre alle 10 nella cripta della Cattedrale.
Dopo i saluti introduttivi del vescovo Claudio, dell’arciprete della Cattedrale, dove è conservato il corpo della beata, mons. Giuliano Miotto, e dell’editore Vincenzo Vozza, sarà il curatore e postulatore della causa, padre Christian Gabrieli a percorrere genesi e struttura del volume, in un dialogo con Sara Melchiori.
La devozione alla beata Eustochio, monaca benedettina vissuta nel XV secolo, ha attraversato i secoli rimanendo tuttora molto viva. Questa pubblicazione, come sottolinea nella prefazione il card. Pietro Parolin «è caratterizzata dall’apprezzato tentativo di sorpassare, pur con la limitatezza documentale, la narrazione agiografica medievale sulla vita della beata Eustochio, impostata spesso su criteri di imitazione di alcuni modelli di santi del loro tempo. Qui si nota lo sforzo di fare chiarezza storica, teologica, antropologica e di tutti quegli aspetti che hanno caratterizzato la vita di questa testimone cristiana del XV secolo» che poco più avanti il cardinale Parolin definisce «un faro di speranza, poiché ha testimoniato che il male può essere superato con la ricerca del Volto di Dio». «Questa umile donna – ricorda inoltre il cardinale – attraverso tutti i suoi carismi, ha saputo trasmettere valori autentici; quei valori che ancora oggi possono essere guida per i credenti, soprattutto per i giovani che hanno bisogno di punti di riferimento validi e di guide credibili».
E il vescovo Claudio Cipolla, nella presentazione sottolinea «il merito (del volume, ndr), tra gli altri, di sintetizzare con rigore storico un esempio luminoso della nostra diocesi, acceso quasi come un faro che illumina la strada di coloro i quali si avvicinano alla Beata in spirito devoto e silenzioso. Anche il suo rapporto con le forze del male, che l’hanno attraversata sin da piccola, ha determinato un ulteriore sforzo di pazienza e speranza in Dio, trasmettendo pure a noi, oggi, una strada e un modello autentico da percorrere».
