Riaccendere la speranza in un’Italia che sembra spegnersi
Il dramma della denatalità è ormai una realtà che non possiamo più ignorare. I nuovi dati Istat 2024 mostrano un minimo storico con meno di 370mila nascite, confermando un trend inarrestabile di calo delle nascite e un Paese che invecchia e perde il suo futuro. Le difficoltà economiche e sociali spingono i giovani a rimandare o rinunciare alla genitorialità: questo vuol dire meno lavoratori, meno crescita e un Paese che rischia di spopolarsi
Il dramma della denatalità in Italia è ormai una realtà che non possiamo più ignorare. I nuovi dati Istat 2024 resi noti martedì, mostrano un minimo storico con meno di 370mila nascite, confermando un trend inarrestabile di calo delle nascite e un Paese che invecchia e perde il suo futuro. Nel 2024 i nati sono diminuiti di quasi 10mila rispetto all’anno precedente, con un calo del 36% rispetto al 2008. La fecondità media è scesa a 1,18 figli per donna, lontanissima dal minimo di 2,1 necessario per il ricambio generazionale.
La situazione è ancora più grave nei primi mesi del 2025, con un ulteriore calo del 6,3%, soprattutto in Regioni come Abruzzo, Sardegna, Umbria e Lazio.
Le difficoltà economiche e sociali spingono i giovani a rimandare o rinunciare alla genitorialità: questo vuol dire meno lavoratori, meno crescita e un Paese che rischia di spopolarsi.
La denatalità non è solo un dato statistico: rappresenta una crisi profonda che chiama a scelte politiche coraggiose e a un rinnovato impegno culturale per mettere al centro la famiglia e la vita. Per questo, il 27 e 28 novembre 2025, presso l’Auditorium della Conciliazione a Roma, si terranno gli Stati generali della Natalità con il tema “Cambiare Paese o cambiare il Paese?”.
Un titolo provocatorio, che invita a riflettere sulla necessità di rimboccarsi le maniche per cambiare il Paese: un impegno che vale più di ogni altra scelta. Cambiare Paese significherebbe fuggire, disperdere il nostro capitale umano e affettivo, rinunciare alle radici e lasciare che la nostra terra si svuoti di energie e speranze. Per molti, questo, sta già accadendo. Quanti giovani, per i quali investiamo tanto in educazione e formazione, perdiamo poi ogni anno perché costretti ad andare a cercare certezze per il futuro altrove? Invece,
mettere i giovani nelle condizioni di restare e impegnarsi per cambiare il Paese è un atto di coraggio e responsabilità verso noi stessi e le future generazioni.
Vale la pena perché solo trasformando le condizioni sociali, economiche e culturali possiamo costruire un ambiente capace di sostenere le famiglie, offrire certezze ai giovani e creare un futuro di crescita e benessere condiviso.
Ogni piccolo passo verso politiche di sostegno alla natalità, al lavoro e alla casa rappresenta un investimento concreto nel domani, un segnale di fiducia e amore per il nostro Paese.
Cambiare il Paese è l’unica strada per non perdere quello che abbiamo di più prezioso: la vita, la famiglia, il futuro.
Non lasciamo che l’Italia si spenga: insieme possiamo dare nuova speranza e vita al futuro.