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Riviera del Brenta. Elettrodotto? No, sarà “elettrosotto”
Riviera del Brenta. Dopo anni di protesta dei residenti, il ministero dell’Ambiente firma il progetto che porterà alla tanto attesa rete sotterranea
FattiRiviera del Brenta. Dopo anni di protesta dei residenti, il ministero dell’Ambiente firma il progetto che porterà alla tanto attesa rete sotterranea
Mancava solo una firma. Dopo anni di progetti, ricorsi e mobilitazioni la storia dell’elettrodotto aereo fra Padova e Venezia potrebbe finire così, con una firma apposta dal ministero dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin che dà il via alla progettazione della sua variante interrata e di fatto libera il territorio circostante di un’ipoteca. «Per noi cittadinidi Vigonovo e della Riviera del Brenta, l’esito a cui si è giunti superando l’ipotesi iniziale di un elettrodotto aereo e sviluppando la stessa infrastruttura interrata è la dimostrazione che non sempre la politica “del dire no” implica che le cose non vengano fatte – spiega Luca Martello, sindaco di Vigonovo – A volte, come in questo caso, serve a giungere a una soluzione terza che è migliore di quella iniziale. E questo è un merito che mi sento di riconoscere soprattutto a chi si è battuto per questo, specie nella società civile». “Non è una protesta, è una proposta” recita uno degli slogan dei gruppi popolari che negli anni si sono riuniti intorno al gruppo Elettrosotto – No elettrodotto aereo e che attraverso una mobilitazione continua e l’affissione delle ormai celebri bandiere gialle sulle case degli attivisti e sugli edifici pubblici della Riviera del Brenta, ha portato tanto ad attirare l’attenzione dei media e della politica quanto a fare sistema tra amministrazioni locali e cittadinanza dopo una prima stagione contrassegnata dall’attivismo dei Comitati ambiente e territorio. «Questa comunità all’epoca si oppose alla costruzione della camionabile sulle rive dell’idrovia, un altro modo inappropriato di utilizzare il nostro territorio – continua il sindaco Martello – Anche in quel caso, la forza di saper dire no ha dimostrato che coordinandosi e mettendo a fuoco obiettivi determinati si riesce a incidere sulle scelte che ci riguardano. Riguardo all’elettrodotto, ora siamo tenuti a essere altrettanto vigili e propositivi durante la realizzazione di questa nuova infrastruttura che consentirà a Padova e alla Riviera del Brenta di rispondere al crescente fabbisogno di corrente elettrica. Rimane, insomma, un progetto importante e l’attenzione che dobbiamo avere noi amministratori è che l’interramento venga fatto bene». Ed è proprio intorno al crescente fabbisogno di energia elettrica e alla necessità del Veneto di ritrovare una rete capace di sostenere le sfide della transizione ecologica che Terna ha siglato nel 2019 un accordo con la Regione Veneto che ha portato all’accantonamento definitivo del progetto aereo preferendo una soluzione sotterranea, ritenuta inizialmente non praticabile. «Terna comunica il gestore della rete elettrica in una nota – ha previsto un investimento di 130 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo elettrodotto in cavo interrato a 380 chilovolt della lunghezza di 16,5 chilometri e la demolizione di 32 chilometri di elettrodotti aerei esistenti. Il nuovo collegamento consentirà di smantellare 123 tralicci e liberare da infrastrutture elettriche circa 95 ettari di territorio. I comuni coinvolti nel progetto sono Dolo, Camponogara, Stra, Fossò e Vigonovo in provincia di Venezia e i comuni di Padova e Saonara in provincia di Padova, quest’ultimo interessato soltanto da interventi di rimozione». Rimozioni che, a onor del vero, hanno riguardato già nel 2021 i basamenti realizzati negli anni lungo il corso dell’idrovia, il grande canale incompiuto che da cinquant’anni attraversa i comuni di Saonara e Vigonovo, per sostenere quei tralicci che mai più verranno eretti. Un intervento celebrato allora da una visita dell’assessore regionale Roberto Marcato, presente assieme al presidente Luca Zaia anche al momento della ratifica dell’accordo con Terna.