Roana riscopre il legame con le sue origini cimbre grazie a santa Giustina

La chiesa altopianese, che domenica 5 ottobre inizia la sagra, continua ad alimentare la sua vocazione a servizio della cittadinanza. Conclusi da poco i lavori sulla casa di riposo parrocchiale, vero punto di riferimento per gli anziani del comune, è oggi in grado di fornire i pasti anche alla scuola dell'infanzia comunale. Sul fronte della pastorale, la sinergia bel consolidata con Mezzaselva apre anche a nuovi orizzonti nel nuovo istituto riabilitativo elioterapico (Nirem).

Redazione

Furono i monaci benedettini di Santa Giustina a disboscare la zona dell’Altopiano di Asiago dove ora si trova Roana. Le maestranze in grado di tagliare la legna prima e costruirvi strade, case e villaggi poi arrivarono dalla Germania. Un’ondata migratoria che ha regalato al Triveneto una nuova cultura e una nuova lingua, quella cimbra.

Domenica 5 ottobre, a Roana, verrà festeggiata la sagra di Santa Giustina, patrona della parrocchia in virtù della sua storia. Non solo una festa paesana, ma anche l’occasione per recuperare le radici cimbre e rinnovare un’amicizia speciale: «È una cultura che si sta indebolendo – ammette Sergio Bonato, presidente dell’Istituto di cultura cimbra di Roana – ma che teniamo viva organizzando corsi e stampando libri. Quest’anno, per la sagra, sarà con noi una delegazione di Velden, in Baviera e del Curatorium cimbricum bavarensem del quale faceva parte anche Joseph Ratzinger quando era a Ratisbona. Lo stesso futuro papa Benedetto, nel 1975 e nel 1976, è stato da noi a Roana per i convegni dei teologi del Triveneto».

Il 5 ottobre la messa delle 10.30 sarà animata dai cori parrocchiali, tra cui quello cimbro: «Alle 11.45, in piazza – anticipa il professor Bonato – sentiremo il suono della tradizionale “Tin tan tona” che annuncia il mezzogiorno. Per l’occasione i canti del coro in cimbro accompagneranno la sua melodia». Fitto il programma della giornata: alle 14 i giochi per bambini e adulti con la tradizionale “Cuccagna orizzontale”, alle 17.30 merenda di Santa Giustina e alle 19 la cena sociale con “polenta e usei”. Dopo l’estrazione della sottoscrizione a premi, musica con i complessi del paese.

Non è facile vivere e operare in montagna oggi, tra disoccupazione, emigrazione giovanile, calo della natalità e invecchiamento della popolazione. Ma don Lino Prearo, da 22 anni parroco di Roana, non è assolutamente disposto ad arrendersi. Tutt’altro: «La chiesa vuole essere ancora una realtà sentita e radicata in Altopiano, pur con tutte le difficoltà di oggi. In questi momenti di festa la parrocchia è ancora capace di coinvolgere i gruppi del paese per favorire il dialogo tra tutti».

La pastorale, a Roana, è declinata anche nei servizi che la parrocchia fornisce al territorio: «Nei prossimi giorni termineranno, ultimi di una lunga serie, i lavori sulla nostra casa di riposo, grazie ai quali siamo passati da 62 a 72 posti letto. È una realtà che ha più di cento anni, un punto di riferimento per i nostri anziani. Lo sarà ancor di più in futuro: con gli ultimi lavori abbiamo ricavato gli spazi per un centro diurno che partirà appena possibile». Stretta la connessione con il comune: il centro cottura della casa di riposo parrocchiale, infatti, fornisce pasti caldi per le persone in difficoltà del territorio di Roana e prepara il pranzo anche per i bimbi della nuova scuola dell’infanzia comunale.

Ulteriore slancio, nei prossimi mesi, nel campo della pastorale della salute: «A Mezzaselva sta per partire un centro per la riabilitazione neurologica. Anche lì, come comunità cristiana, sapremo essere di sostegno ai malati». Con la sagra prenderà il via ufficialmente l’anno pastorale, dedicato alla catechesi: «La collaborazione di Roana e Mezzaselva con Rotzo si è sempre più intensificata: prima i percorsi per la cresima ora anche la nuova iniziazione cristiana. I ragazzi delle comunità già si conoscono: vanno a scuola insieme». Quando la montagna tornerà a fiorire, ad attenderla ci sarà una presenza cristiana viva e un patrimonio storico unico al mondo.

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