ChiesaSan Giuseppe Inaugurati domenica scorsa i lavori di restyling nello spirito della continuità Il parroco: «Per rispondere, di anno in anno, con interventi legati alle esigenze del momento»
La frase che è risuonata alla riapertura ufficiale del patronato di San Giuseppe in Padova, domenica scorsa, è stata: «Era ora, finalmente!». Grande era l’attesa nella comunità parrocchiale per gli interventi di restyling, legati alla necessità di rispondere alla vita quotidiana del centro parrocchiale nato negli anni Cinquanta come luogo per la formazione dei ragazzi. «Questo lavoro – racconta don Enrico Luigi Piccolo, il parroco – fa parte di un percorso di ripensamento “in continuità” degli spazi, che diventano un luogo di incontro e di scambio non solo con chi vive la comunità cristiana ma anche con tante persone del quartiere e delle zone vicine. Il tema della continuità è fondamentale: dice di una parrocchia che di anno in anno, di decade in decade, porta avanti un lavoro, un’attenzione rispondente alle esigenze del momento». Si è cercato quindi di distinguere le aree al piano terra, individuando una zona dedicata al bar e una al salone. Sono aumentati i bagni con un’attenzione anche ai bambini piccoli, con sanitari a misura, fasciatoio e lavandino. Il centro parrocchiale di san Giuseppe è molto frequentato il pomeriggio: ci sono le famiglie della scuola dell’infanzia, i ragazzi delle vicine scuole elementari e medie ed è punto di riferimento anche per gli adolescenti del centro storico di Padova. C’è la società sportiva attiva da più di 70 anni, la scuola di musica da più di 30 e una piastra polifunzionale, con zona calcetto e basket utilizzata anche dalla squadra di baskin, il basket inclusivo. In questi anni l’attenzione verso l’esterno è aumentata. «Ora il patronato – sottolinea il parroco – è spazio di compresenza di più generazioni che si ritrovano assieme. Quando papa Francesco parla di mettere in dialogo le generazioni, al patronato san Giuseppe questo lo si vede concretamente». È un quartiere che sta evolvendo, anche anagraficamente, con più famiglie giovani. Per il futuro si sta pensando ad attività culturali ricreative e formative per bambini e ragazzi nell’ambito dell’arte e del teatro. E poi uno spazio per yoga e ginnastica dolce per la terza età. «Devo dire – conclude don Piccolo – che i miei predecessori, che erano presenti all’inaugurazione, hanno avuto uno sguardo lungimirante e un’attenzione alla crescita della parrocchia. Don Fernando Fiscon in tempi non sospetti, più di dieci anni fa, bonificando i rivestimenti in amianto dei tetti aveva fatto collocare i pannelli fotovoltaici. Quest’anno abbiamo cambiato i serramenti e questi accorgimenti ci aiutano sicuramente a sostenere il caro bollette. Don Paolo Bicciato invece ha rivisitato gli esterni del patronato mettendo le giostre per bambini e questo ha generato un flusso di persone, rendendo gli spazi del patronato luogo vissuto da persone adulte, attente e con bambini. La logica della continuità è la logica che mette insieme le generazioni: guarda al passato, guarda al presente e travalica il futuro».
