Mosaico | Sagre e FesteQuella di San Pietro di Stra è una festa di paese dalla fisionomia chiara. Iniziata il 20 giugno, riprende venerdì 27 e si conclude il 1° luglio con la grande tombola e lo spettacolo pirotecnico. Quest'anno, spazio e attenzione particolare ai giovani e come sempre grande attenzione alla dimensione solidale.
Una festa profondamente legata ai ritmi e ai valori della parrocchia, dedicata al suo santo patrono, Pietro, principe degli apostoli e primo papa. «Io sono originario di Roma – spiega Diego Tona, vicepresidente del circolo Noi della parrocchia – e nel giorno di san Pietro lì tutto si ferma. In misura diversa, questo senso di festa si percepisce anche a San Pietro di Stra».Tona ricorda: «Ci sono feste di associazioni private in cui si mangia e basta. La nostra, invece, è un’occasione in cui i parrocchiani si danno da fare per stare insieme, celebrare il patrono e raccogliere qualche soldino per i bisogni della parrocchia e per la solidarietà».
Protagonisti della sagra di quest’anno sono i giovani. Scriveva il parroco don Vittorino Fiorin nel libretto consegnato a tutte le famiglie: «I giovani saranno protagonisti in prima persona. Già da anni si pensava di offrire ai ragazzi momenti di allegria che siano in sintonia con il loro spirito, con la loro musica, con giochi, nonché con bocconi che a loro piacciono. Il fine, ovvio, è di renderli protagonisti non solo allestendo la pesca, servendo ai tavoli, ma creando un’atmosfera giovanile». Un intento che si è concretizzato nelle serate del 24 e del 25 giugno, con l’esibizione del gruppo folk cantautoriale Una giornata perfetta e della musica reggae dei Patois brothers. «L’idea è nata dai giovani dell’associazione Noi. In quelle sere lo stand gastronomico è rimasto chiuso: al suo posto, una moderna paninoteca come piace ai giovani». Alla sagra prenderanno parte anche i ragazzi e gli animatori Acr appena tornati dai loro campiscuola. 60 i volontari in totale.
Apprezzato, anche quest’anno, il ricco tendone, “centro” della festa: «I piatti che offriamo – racconta Diego Tona – rientrano nella tradizione, che vede la grigliata protagonista di ogni sagra. Accanto a salsicce e costicine, risaltano nella nostra cucina i primi, in modo particolare i bigoli, accompagnati dalle salse classiche ma anche dall’amatriciana, dalle acciughe e dai gamberetti con le zucchine. Da gustare anche un’ottima frittura mista». Semplici mezzi, attraverso i quali conseguire obiettivi più grandi: «L’augurio che faccio a tutti – scrive don Vittorino – è che la sagra di quest’anno possa creare un’atmosfera di spontaneità e di servizio in tutti, giovani e non più giovani, perché cresca ogni giorno di più la comunione fraterna tra tutti i componenti della comunità di San Pietro». E auspica: «Gli anziani e gli adulti, lasciando da parte paure, timori e diffidenze offrano ai giovani lo stile vero di collaborazione e di operosità che si fonda sulla stima reciproca, sull’entusiasmo collettivo e su un pizzico in più di generosità».
Attenzione alla comunità e ha chi ha meno. A rafforzare i legami ci penserà anche il pranzo comunitario, su invito, che si tiene nei giorni della festa. La generosità di cui la sagra vuole essere immagine sarà espressa nel mercatino di prodotti equosolidali del gruppo missionario e dell’associazione Agape, che sostiene le famiglie in difficoltà di Stra. «Oltre alla dimensione giovanile – conclude Tona – sarà la dimensione della solidarietà ad accompagnarci durante la sagra. Il ricavato servirà sì a compiere alcune manutenzioni fondamentali nel nostro patronato, che ormai ha una certa età, ma sarà devoluto anche alla Caritas diocesana, e alle missioni che la chiesa di Padova sostiene in varie parti del mondo. Da San Pietro, infatti, sono partiti due missionari: uno è in Ecuador, l’altro in Argentina». Più vicini che mai, nella preghiera e nell’aiuto concreto.
