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Campo famiglie delle parrocchie di Santa Margherita di Codevigo, Cambroso, Rosara e Codevigo, che fanno parte della collaborazione pastorale Levante insieme alle parrocchie di Arzergrande, Conche, Valli e Vallonga: anche quest’anno è stato un successo, per oltre un centinaio di persone, di diverse età, a San Giacomo, in Valle Aurina dove hanno trascorso alcuni giorni di vacanza (dal 9 al 16 agosto).
«Non è semplice combinare la logistica per tante persone, soprattutto adulte, alcune anche di altre parrocchie, però è bello quando poi si condivide l’esperienza insieme», racconta Giuliana Zorzi, catechista e una delle organizzatrici, che aggiunge: «Quest’anno siamo stati accompagnati dal punto di vista della fede dai personaggi biblici forse poco conosciuti, Sara e Tobia».
Carlo Antonio Friso di Cambroso, è un veterano: «Mi sono preso cura di selezionare i percorsi a piedi, rendendoli fruibili per tutti, perché il campo famiglie è un’occasione di condivisione per tutte le comunità, con passi e sensibilità diverse, lasciando il giusto spazio allo svago, ma anche alla preghiera».
Maddalena Prearo è una delle componenti giovani del campo famiglie: «Non è sempre facile la convivenza, non tutti sono disposti ad adattarsi alla situazione e a mettersi in gioco nelle camminate e nei momenti di servizio, eppure nel momento stesso in cui lasci da parte il tuo modo di vivere quotidiano e ti metti a disposizione di quello che il presente ti propone, ne nasce qualcosa di stupendo. Ti rendi conto della gioia e del dono di passare le tue giornate con altre persone, di avere in ogni momento la possibilità di conoscere più in profondità persone che vedi in parrocchia, ma che magari non conosci, di condividere gioie e dolori in generale della vita e anche del momento stesso che stai vivendo. Hai inoltre la possibilità di metterti a disposizione in cucina, a turno, infatti, ogni giorno, viene chiesto a un gruppo diverso di persone di gestire la cena e il pranzo. È poi è un’occasione per noi più giovani di fare compagnia alle persone un po’ più anziane, in quanto il gruppo è molto eterogeneo. Infine, ma non meno importante, anzi, hai la possibilità di vivere questa settimana, se lo vuoi, anche in modo più profondo, con momenti di preghiera, che ci permettono di sentire Gesù più vicino, presente nella nostra giornata, negli incontri e nelle difficoltà».
Ad accompagnare il gruppo il parroco don Michele Bagatella, che riassume così l’esperienza che si rinnova ormai da una quindicina di anni: «Ottima occasione per conoscersi un po’ di più, dare spazio alle proprie qualità e ai propri talenti e allo stesso tempo per vivere il servizio reciproco. I più piccoli custoditi un po’ da tutti, i più grandi aiutati e capaci di nuove relazioni, il Signore Gesù come collante e motivo di riflessione e confronto».