Dalle cinque del mattino fino a tarda sera, la Basilica di sant’Antonio è stata attraversata da un flusso costante di pellegrini: chi a piedi dai paesi vicini, chi in bicicletta, chi arrivato in pullman o in treno. Gente di ogni età, venuta per una preghiera, per una richiesta, per dire grazie. La città ha accolto una delle giornate più partecipate dell’anno, con una stima tra i 50 e i 60mila fedeli solo nella giornata di venerdì.
Il rettore della Basilica, padre Antonio Ramina, ha salutato i presenti ricordando l’invocazione per la pace in Medio Oriente e il bisogno di tutti di ritrovare spazi di dialogo: «Sant’Antonio ci è vicino anche in questo: ci aiuta a custodire le relazioni e a camminare insieme».
Dodici le Messe celebrate nell’arco della giornata, tutte con la Basilica al completo e molte persone in piedi nelle navate. La celebrazione più solenne, quella delle 11.30, è stata presieduta dal vescovo di Padova Claudio Cipolla. «Il pellegrinaggio – ha detto durante l’omelia – nasce spesso da una condizione di fatica, ma diventa apertura a ciò che solo Dio può donare: la forza per affrontare la vita e prenderci cura degli altri. La nostra fede dona speranza e sprona la carità».
Nel pomeriggio, il Ministro generale dei Frati Minori Conventuali, padre Carlos Trovarelli, ha presieduto la Messa delle 17.00, riflettendo sul significato cristiano della speranza: «Non è evasione né rinuncia alla realtà. È imparare a guardare la storia con lo sguardo della Pasqua. È sapere che il senso della vita non dipende solo da ciò che possiamo costruire da soli».
Al termine della celebrazione, si è svolta la tradizionale processione con la statua del Santo e le Reliquie, lungo le vie del centro. 69 i gruppi presenti, con i Macellai Militi dell’Immacolata a portare la Reliquia del Mento e il Ministro provinciale padre Roberto Brandinelli a portare l’Insigne Reliquia del Dito. In molti hanno atteso il passaggio della statua lungo il percorso cittadino. Al rientro, la benedizione dal sagrato ha chiuso la giornata.
Fondamentale, come ogni anno, la macchina organizzativa. Più di cento i volontari attivi, coordinati dal CISOM – Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – con due punti medici sul sagrato e uno nel Chiostro. Altri volontari sono giunti da Croce Rossa, Croce Verde, Protezione Civile, Associazione Nazionale Carabinieri, Scout e Arciconfraternita del Santo. Circa 40 gli interventi effettuati, quattro dei quali con necessità di ospedalizzazione.
Molti anche i numeri che aiutano a fotografare la portata della giornata: solo nella mattinata, più di 4.200 persone sono passate dalla Cappella delle Reliquie, portando il totale della Tredicina a oltre 42mila. Oltre 36mila i pani benedetti distribuiti, tra quelli consegnati in Basilica e quelli inviati su richiesta da tutta Italia.
Importante anche la partecipazione a distanza: il sito www.13giugno.org, i canali social e le dirette streaming hanno permesso a centinaia di migliaia di persone di unirsi spiritualmente alla Festa. Solo su Facebook sono state raggiunte quasi 500mila persone in Italia e più di 200mila nel mondo; oltre 13mila le candele virtuali accese, con 6mila in una sola giornata.
Anche quest’anno, la Festa del Santo si è confermata un momento di grande intensità religiosa e popolare, vissuto nel segno della preghiera, della fiducia e della responsabilità. Un’esperienza che coinvolge la città, ma che parla a una comunità ben più ampia, fatta di volti, passi e storie che da secoli continuano ad affidarsi a sant’Antonio.