Sono passati otto anni dalla prima serata in Basilica del Santo a Padova dedicata alle persone single denominata “Sant’Antonio casamenteiro”. Era il 23 giugno 2018 e l’originale celebrazione religiosa chiudeva il Giugno Antoniano dell’epoca, con una basilica gremita di devoti (più di 800 persone). Quest’anno, sabato 21 giugno alle ore 18.00, sarà sempre il santuario antoniano a ospitare la celebrazione che prende spunto da una forma di devozione popolare particolarmente diffusa in Portogallo, terra natale di sant’Antonio, e nei Paesi dell’America Latina, in cui il Santo è invocato per trovare marito o moglie, ovvero per “accasarsi”, da cui l’appellativo di “casamenteiro”.
Ideatore di questa originale iniziativa pastorale, era stato otto anni fa l’allora rettore del Santo, padre Oliviero Svanera, oggi guardiano del Convento di San Francesco a Treviso, che continua ad animare con un gruppo di volontari non solo la celebrazione, ma anche un percorso biennale dedicato ai single inaugurato nel 2019, che raggiunse fin dalla prima edizione oltre i 200 iscritti. In sei edizioni dal 2019-2024 hanno partecipato al corso “Sant’Antonio casamenteiro al Santo” in totale 900 persone, provenienti da tutte le regioni d’ Italia.
Negli anni i frati del Santo hanno fornito supporto su questo tema anche ad altre parrocchie e conventi italiani, considerando che a livello pastorale ci sono molti gruppi o iniziative già tarate per altre fasce d’età, ad esempio giovanissimi, giovani o famiglie, ma non per i single in quanto tali.
Da un paio d’anni, padre Alberto Tortelli, frate conventuale, guardiano del convento francescano di Brescia, ha replicato l’iniziativa anche nella cittadina lombarda, diventando il punto di riferimento per i single del nord ovest.
Tra le motivazioni delle persone che hanno partecipato all’iniziativa c’è il desiderio di dare un maggiore senso alla propria vita da single, la necessità di scrollarsi di dosso il giudizio e le aspettative da parte della società, in particolare di parenti, amici e colleghi, nonché della Chiesa stessa. Per molti è stato un “viaggio interiore e comunitario” che ha dato maggiore consapevolezza e un nuovo sguardo per quanto riguarda il tema delle relazioni e il rapporto con sé, con gli altri e con Dio. La condivisione delle proprie storie con altri single “compagni di viaggio” ha incoraggiato a superare le zone d’ombra e difficoltà e a recuperare fiducia nelle relazioni. E diversi hanno scoperto che la “singletudine” può essere luogo privilegiato di relazione con Dio e con i fratelli e una chiamata a vivere il proprio presente con libertà e creatività, maturando il desiderio di restituzione agli altri dei beni e dei talenti ricevuti in dono.
Da questa esperienza, è nata quest’anno anche una Fraternità francescana di single: un’esperienza di Chiesa, con un frate come referente spirituale.
Il prossimopercorso biennale di incontro e formazione negli spazi della Basilica del Santo prenderà il via sabato 18 ottobre 2025. Si struttura in un incontro formativo al mese, dalle 20.00 alle 22.00, per un totale di 9 incontri fino a giugno 2026 nel primo anno e altrettanti nel secondo. I destinatari del progetto sono persone single dai 35 ai 55 anni, disposti a una seria proposta formativa. La formazione è guidata da frati e animatori laici. Per partecipare al percorso di incontro e formazione “Sant’Antonio casamenteiro al Santo” è obbligatorio compilare la richiesta di iscrizione on line sul sito www.santantonio.org.
«A sant’Antonio puoi rivolgerti con fiducia, nella certezza che ti aiuterà a “trovare”, oltre le cose perdute, anche ciò che è veramente importante per la tua vita, il senso dell’esistenza, la tua strada in questo mondo. Anche qualcuno con cui costruire insieme un futuro, che sia di coppia o di consacrazione al Signore, sempre guidato dalla fede – commenta padre Oliviero Svanera, coordinatore del progetto –. Parlando nel tempo con persone tra i 30 e i 40 anni, in molte mi hanno espresso la difficoltà a trovare la propria strada o anche solo una parte di essa, nonostante avessero già un lavoro o una casa. L’idea è stata perciò di creare un momento di riflessione per quanti sono, diciamo così, “diversamente giovani” interessati a riscoprire la relazione con Dio e con i fratelli e sorelle in Cristo. Sant’Antonio darà loro una mano».