Il tempo estivo in cui si interrompono le lezioni scolastiche non è sempre e soltanto un tempo di pura vacanza. Spesso in questi giorni le famiglie sono chiamate a confrontarsi per scelte importanti come l’indirizzo di un nuovo corso di studi o la scelta della facoltà universitaria. Sono momenti di discernimento prezioso in cui genitori, figli e fratelli sono messi alla prova nella loro capacità di ascolto, confronto e dialogo. Quando in famiglia si riesce a creare un buon clima per valutare le diverse opzioni che si offrono ad un ragazzo, quel deposito di valori, considerazioni e idee messe in comune diviene un patrimonio prezioso per prendere la decisione giusta. È un’arte maieutica quella da mettere in campo, che letteralmente faccia “tirar fuori” al ragazzo quelle che sono le sue propensioni al fine di scegliere la scuola a lui più adatta. Genitori avveduti hanno l’onere di scrutare nell’intimo loro figlio e vedere quelle potenzialità che spesso lui da solo non sa scorgere. Vi sono circostanze in cui è evidente che il futuro studente di scuola superiore potrà cimentarsi con frutto facendo valere le sue doti al liceo classico o scientifico, ma bisogna saper considerare anche altre possibilità come uno dei tanti istituti tecnici che avvicinano più direttamente ad una professione. L’importante è non avere pregiudizi e non farsi condizionare da un’immagine di figlio quale vorremmo avere, invece di quello che realmente è. In alcuni casi sarà necessario essere di sprone ad un’indole un po’ fragile o pigra che non scruta nel profondo i doni di intelligenza e creatività ricevuti. Sarà importante metterli in evidenza perché il ragazzo prenda coraggio e faccia la sua scelta. Altre volte, invece, sarà opportuna una dose di prudenza che raffreddi dei facili entusiasmi o la miopia di non saper vedere quali potrebbero essere gli ostacoli lungo il percorso. Tante volte non aver dedicato la giusta attenzione alla scelta della scuola superiore immaginando magari un modello ideale di studente o inseguendo sterili tradizioni familiari, ha portato a frustranti rimorsi che si protraggono nel tempo. Quanto è liberante, invece, quando i figli possono sentirsi sereni nel rivelare ai genitori i loro progetti, i sogni, le aspirazioni più profonde. E quello che vale per le scuole superiori vale ancora di più quando si tratta di scegliere la facoltà universitaria. Non perché il candidato sia divenuto maggiorenne che si debba pensare che la scelta possa essere del tutto autonoma dai consigli degli altri membri della famiglia. Se nessuno potrà scegliere al posto della futura matricola è pur vero che saggezza suggerisce di prendere il maggior numero di informazioni possibili, tempestando di domande persone che ci sono già passate e che hanno testimonianze dirette da trasmettere. Bella quella famiglia numerosa in cui i diversi membri hanno fatto scelte di studi e professionali differenti: è un segno di libertà e trasparenza che mostra come all’interno del nucleo famigliare possano convivere diverse esperienze senza che queste diventino dei condizionamenti ma piuttosto tante possibilità sul tavolo.
Buona scelta, dunque, ai tanti giovani chiamati a farlo questa estate e a tutti l’augurio di saper rispondere “sì” alla vita e alla fecondità che è dentro ciascuno di noi.