«Purtroppo né noi genitori né gli insegnanti ci siamo accorti che Elena fosse dislessica finché non è entrata in crisi: non riusciva più a studiare, era oppressa da un forte carico emotivo e da molta ansia. Al Distretto Alto Vicentino ci avevano detto che l’attesa per la prima visita sarebbe stata di sei mesi, con il rischio di ricevere la diagnosi a maggio e di attivare perciò il piano didattico personalizzato solo l’anno scolastico seguente. Per evitare ritardi, ci siamo rivolti al privato per un costo complessivo di 1.500 euro. Mancano centri che offrano sostegno alle famiglie in difficoltà economica e spesso l’attenzione si concentra solo sul bambino. In realtà sarebbe fondamentale affiancare anche un accompagnamento per la famiglia e un supporto emotivo rivolto all’intera classe (specialmente nella scuola media quando si prende maggior consapevolezza dei propri limiti)».