Chiesa | Diocesi
Sessant’anni, un problema all’anca e il diabete: alle Cucine popolari trova aiuto
Ahmed ha quasi sessant’anni, ma gliene daresti parecchi di meno, se non fosse per quel suo incedere irregolare.
Chiesa | DiocesiAhmed ha quasi sessant’anni, ma gliene daresti parecchi di meno, se non fosse per quel suo incedere irregolare.
«Ho consumato l’articolazione dell’anca – spiega – e sono in lista d’attesa per l’intervento». Come molti altri suoi connazionali o migranti provenienti da altri Paesi, è rimasto vittima di quel cortocircuito burocratico che lo rende pressoché invisibile alla comunità in cui vive, sospeso in una condizione di costante incertezza. La domanda per il permesso di soggiorno l’ha presentata, ma sta aspettando i documenti «per sistemare un po’ la mia vita. Ovunque vada trovo difficoltà, di alloggio, di lavoro… Ma con la crisi che c’è, anche quelli che sono regolari sono in difficoltà».
È seguito dal servizio medico delle Cucine economiche popolari? È questo è il motivo principale per cui le frequenta?«Durante il Ramadan non vengo alla mensa. Le moschee preparano dei pasti, ma ho problemi di salute e vengo a trovare il medico. Le mie condizioni peggiorano continuamente. Sono anche diabetico. L’altro giorno ho fatto un esame all’ospedale civile, ma purtroppo non possono fare niente perché ho la tessera sanitaria temporanea. Sono stato anche all’Ulss in via Scrovegni e non possono fare niente neanche lì. Sono stato alla Comunità di Sant’Egidio, dove mi hanno dato delle indicazioni su come fare per avere i documenti e mettermi in regola e le ho messe in pratica. Il mio avvocato ha presentato la domanda per il permesso di soggiorno. Sono stato anche all’Agenzia delle entrate per avere il codice fiscale, ma non si può avere il tesserino sanitario senza documenti. Ma qui alle Cucine per fortuna mi danno le medicine per il diabete. E ogni 15 giorni mi fanno il test».
Come fa a essere così, almeno apparentemente, sereno, nonostante tutte queste difficoltà?«Sono credente. Da quando sono nato ho sempre cercato di essere libero. Non voglio sentirmi come un uomo pigro, che si appoggia a qualcuno o a qualcosa. Cerco di fare le cose da solo. E non c’è nessun problema se questa è una struttura cattolica. Il profeta aveva contatti con gli ebrei, con i cristiani e non aveva nessun problema. C’è sempre un rapporto. L’Islam è aperto verso tutti». E poi precisa: «Anche se non sono sulla retta via».