Mosaico
Sette libri per l’anno nuovo
La curiosità di Cristina Bellemo e di Gioia Marchegiani per l’umanità è intreccio di parole e immagini. Ecco il loro nuovo libro realizzato insieme: Tipi per le edizioni Gruppo Abele.
La curiosità di Cristina Bellemo e di Gioia Marchegiani per l’umanità è intreccio di parole e immagini. Ecco il loro nuovo libro realizzato insieme: Tipi per le edizioni Gruppo Abele.
La curiosità di Cristina Bellemo e di Gioia Marchegiani per l’umanità è intreccio di parole e disegni
Luce è una ragazzina un po’ fuori dal comune, già dal nome, e ci piace molto. Colleziona tappi di bottiglia, sassi, incolla nel suo quaderno tutto ciò che trova, ma soprattutto ama farsi scorpacciate delle vite degli altri, senza farne mai indigestione. Luce abita al quarto piano, scala A, appartamento a destra del condominio Giardini che, visto da fuori, è una grande, variegata città verticale, tutta verde, tutta un programma.
Il freschissimo di stampa Tipi, edito da Gruppo Abele nella collana “I bulbi dei piccoli”, intreccia la creatività narrativa di Cristina Bellemo, autrice di Bassano del Grappa e già collaboratrice della Difesa, con quella di Gioia Marchegiani che firma le illustrazioni di un libro che affronta con rispetto e delicatezza molti temi umani, senza rinunciare a far sorridere, lasciando che le pagine si sfoglino anche con leggerezza.
Il progetto editoriale affonda le sue radici nell’amicizia che da qualche anno unisce le due autrici, tra le quali esiste una forte empatia: «Sono sempre stata curiosa dell’umanità, dei suoi gesti e delle sue manie – ammette Cristina Bellemo – e anche Gioia lo è. Per anni ci siamo divertite a scambiarci “foto epistolari” delle cassette della posta delle città dove ci recavamo per lavoro. Abbiamo anche annotato insieme appunti, idee sulle persone che incontravamo e aneddoti curiosi».
Ed è così che dentro al condominio Giardini troviamo il tipo che ha tutte le risposte, o che quello che aggiusta le cose non ancora rotte. E poi c’è il tipo assente e, su altro piano in un’altra scala, c’è il tipo che non sta mai da solo. «Quello a cui sono più affezionata è il signor Basilico che coltiva parole aromatiche sul balcone e Luce vede cadere giù dalla sua finestra gocce che cadono, sillabe che scendono, e pensa cosa ne potrà mai nascere. Io sono un po’ come lui: amo coltivare le parole, prendermene cura».
Oggi più che mai è un’arte difficile, quella di far crescere sulle labbra le parole giuste, perché siano riflesso reale di ciò che pensiamo. «Oggi abbiamo un accesso più facilitato e immediato alle parole. Nei social ogni parola diventa per tutti, è poco costosa, sembra non avere conseguenze apparenti e così la sviliamo. Eppure ogni sillaba nasconde mondi… Sciabordio, che amo molto, è la pura dimostrazione di questo, di come assemblando dei suoni restituiamo un’emozione, l’incanto dell’acqua, della natura che ci circonda».
Coltivare parole è la metafora del far crescere relazioni perché anche il condominio Giardini, come tanti dei nostri, è abitato dalla solitudine, dallo smarrimento, dalla fatica. A volte, però, basta un pianerottolo, una rampa di scale e il suono di un campanello.
Oltre ogni calcolo resta la vita a stupire
È già stata scelta in passato Kaatje Vermeire da Kite edizioni per le sue splendide illustrazioni che sovrastano la realtà, con quella fantasia incontenibile e dai colori nordici che invita a scandagliare più e più volte la stessa immagine, trovandoci sempre nuove sfumature e dettagli.Il progetto, scritto da Brigitte Minne, racconta a fil di voce la storia di un desiderio talmente sognato, talmente voluto, talmente studiato nei minimi particolari che quando si realizza è tutto l’opposto. Perché è la vita che ci insegna a stupirci, è l’amore a lasciarci senza parole ogni volta, al di là dei nostri cervellotici calcoli interiori e riempiendoci gli occhi di “nebbia” nel momento della consapevolezza di quanta bellezza ci sia nell’essere umano dentro e fuori di noi.
Giorgio Volpe e Paolo Proietti. Il nuovo albo Prima di dormire
Uno degli ultimi albi di Kite edizioni, Prima di dormire, è un meraviglioso quanto delicato inno all’amicizia tra una volpe dallo splendido fulvo manto ramato e un piccolo ghiro. Le parole della storia sono di Giorgio Volpe, mentre Paolo Proietti ha illustrato tavole dai colori in armonia con le emozioni donate, bilanciando il grigio che ispira la solitudine con il rosso del calore dei sentimenti e il verde della speranza del risveglio in primavera. «Quik, è vero che quest’anno dormirai di meno?!» domanda Rosso Bel Pelo al suo amico perché l’inverno è troppo lungo senza giochi, rincorse nel bosco, scorpacciate insieme.Alla fine, lasciamo tutto il gusto al lettore di esplorare come andrà a finire la storia, perdendosi con l’immaginazione tra queste preziose pagine.
Abbi cura di me Massimo Orlandi racconta la personalità profonda di Cristicchi, artista geniale
Simone Cristicchi può essere definito un grande esploratore della vita prima di essere un grande artista a tutto tondo, nella musica, nel teatro e anche nel disegno. Non si accontenta di calcare il palcoscenico, ma ha l’innata esigenza di indagare il perché delle cose, degli eventi. E trovarne un senso che nasce dalla sua profonda riflessione umana, sociale, spirituale.Massimo Orlandi, giornalista e scrittore, ha dedicato molti dei suoi lavori al racconto biografico del cammino di crescita e ricerca di testimoni speciali e dal 1991 cura l’attività editoriale della Franternità di Romena. Questa volta ha tentato di addentrarsi nell’interiorità di Simone Cristicchi, ma con grande umiltà ammette di non averlo raggiunto mai perché «“Ogni essere umano è un messaggio irripetibile che Dio manda al mondo” diceva un grande mistico, padre Giovanni Vannucci. Non ci è dato di conoscere per intero quel messaggio irripetibile».Il libro Abbi cura di me (edizioni San Paolo, pp 220, euro 18,00) racconta la vita di Cristicchi con la penna e la sensibilità di Orlandi ed è stato fin da subito un successo editoriale, con le prime due edizioni stampate in una sola settimana. Il titolo, che è anche quello della canzone che il cantautore ha presentato lo scorso anno a Sanremo, è la pura sintesi della costante ricerca umana di Simone Cristicchi che si àncora nel rispetto per l’essere umano, chiunque sia.Massimo Orlandi ha scelto in ogni capitolo di vestire i panni della vita di Cristicchi, provarne le emozioni, tentando di tradurle per il lettore per svelare una personalità ecclettica, in costante evoluzione.«Ti ho guardato, cercando di capire da dove nasca quell’energia sovrabbondante che scuote il tuo cuore e che ha la freschezza di una sorgente nascosta. Tanti artisti hanno quest’energia, ma è un’energia che li fa gonfiare. A te, invece, apre le ali e ti fa volare». Sono le parole di don Luigi Verdi, fondatore della Fraternità di Romena, che s’incontrano all’inizio di queste pagine. Sono commoventi di amicizia e rivelano il profondo legame tra don Luigi e Simone che continua a interrogarsi sulla vita, su Dio. «Sei un mendicante di luce con occhi attenti a tutti coloro che pochi altri riescono a vedere: i matti come Antonio, i minatori, gli anziani, i profeti nascosti come David Lazzaretti». Sì, perché l’opera artistica di Cristicchi tiene sempre conto degli ultimi, di quelli che non vede nessuno e di cui le sue canzoni si fanno voce, disperazione, sorriso.
Silvia Gorgi Un nuovo saggio storico
Silvia Gorgi continua a indagare la storia della sua città e ne trae un nuovo, interessante e approfondito saggio, prendendo spunto dal momento magico che culturalmente Padova sta vivendo, candidata per il 2020 a patrimonio dell’umanità per l’Unesco con il progetto “Padova urbs picta” che ha il suo fulcro negli affreschi del Trecento della cappella degli Scrovegni opera del grande Giotto.Dopo I luoghi e i racconti più strani di Padova, per Newton Compton editori, Silvia Gorgi con il nuovo volume di recente uscita Le incredibili curiosità di Padova (pp 285, euro 12,50) si addentra in un viaggio alla scoperta di una città che palpita di storia, cultura, arte e bellezza e che nei secoli ha saputo attrarre artisti e letterati non solo dall’Italia ma dall’intera Europa. Un esempio? Pierre Jules Théophile Gautier, padre del Capitan Fracassa letterario: durante il “Grand tour” giunse a Padova e venne attratto dalle bellezze del suo centro storico, dal Caffè Pedrocchi alla Basilica del Santo.
Il gesuita James Martin Anche Dio ride
James Martin, gesuita e autore di best seller molto apprezzato negli Stati Uniti, è la firma di Anche Dio ride edito dalla San Paolo (pp 314, euro 25,00) che porta il più che eloquente sottotitolo “perché gioia, umorismo e riso sono al centro della vita spirituale”.
James Martin usa passi delle Scritture, le vite dei santi, gli insegnamenti spirituali di altre tradizioni e le sue personali riflessioni per spiegare una delle virtù più sconosciute ai credenti stessi: la gioia.«In certi ambienti religiosi – scrive lo scrittore nell’introduzione all’opera – gioia, umorismo e riso sono considerati alla stregua della leggerezza: eccessivi, irrilevanti, ridicoli, inappropriati e persino scandalosi. Eppure, il buonumore non è niente di tutto questo, anzi: è elemento essenziale di una sana vita spirituale e di una vita sana in genere».
Il libro nasce da una domanda che James Martin si pone da tempo: perché molti considerano cifra della propria fede l’assenza di gioia? L’interrogativo solletica il lettore curioso, ma stimola anche il credente a coltivare la gioia che è una «conseguenza di vocazione, servizio e amore».
Ludwig Monti. Le domande di Gesù
Ludwig Monti, nato a Forlì nel 1974, monaco di Bose e biblista ha scritto Le domande di Gesù (edizioni San Paolo, pp 287, euro 19,00), dopo anni di studio e ricerca sugli oltre duecento interrogativi di Cristo di cui è disseminato il Vangelo.Dopo averli raggruppati per temi e destinatari, Ludwig Monti in queste pagine presenta le sue conclusioni. I temi affrontati da Gesù abbracciano ampiamente la vita umana e «fare domande è un’arte, perché si tratta non solo di parlare al destinatario, ma di indurlo ad ascoltare per porre a se stesso un interrogativo, un sospetto, un dubbio» come sottolinea Enzo Bianchi nella prefazione.