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Martedì 2 dicembre, alle 18.30, la comunità parrocchiale Cuore Immacolato di Maria di Giarre, frazione di Abano Terme, commemora con una messa suor Liduina Meneguzzi, proclamata beata nel 2002 da Giovanni Paolo II. La celebrazione avviene all’insegna del suo motto, “Si, volentieri, subito”: tre parole che implicano una grande disponibilità all’accoglienza e che, in una società individualista come quella attuale, sono difficili da pronunciare per ciascuno di noi. Non lo è stato invece per suor Liduina, che le ha fatte proprie ancor prima di abbracciare la vita religiosa, quando si chiamava Elisa Angela e viveva a Giarre, dove è nata nel 1901, in un ambiente familiare contadino, povero materialmente, ma ricco in onestà e fede.
Di carattere mite, sempre disponibile, fin da adolescente e poi da giovane ragazza si fa amare e apprezzare per la sua forte carica interiore, alimentata quotidianamente dalla parola di Dio. Sente, però, il desiderio di dedicare la sua vita totalmente alla volontà del Signore e, nel 1926, entra nella congregazione delle suore di San Francesco di Sales. Da qui ebbe inizio la sua vita da religiosa, dapprima nella casa madre delle Salesie a Padova, e poi, nel 1937, coronando un suo sogno, come missionaria in Etiopia, a Dire-Dawa, città che tra il 1935-1941 fu scenario dapprima di una sanguinosa guerra scatenata dalle mire colonialiste del regime fascista, e poi di attività di guerriglia e resistenza degli etiopi.
Al suo arrivo, suor Liduina prese servizio come infermiera nell’ospedale civile Parini, divenuto ospedale militare durante gli scontri bellici e in cui furono curati i feriti senza distinzione di nazionalità. Un male incurabile, però, mina la sua salute e, nonostante un intervento chirurgico, dopo quattro anni vissuti intensamente per lenire le sofferenze di soldati e civili, il 2 dicembre 1941 muore.

84 anni dopo, il suo esempio di solidarietà e servizio verso gli altri è condiviso in Etiopia dalla Diocesi di Padova, presente nel Paese africano con tre missionari fidei donum e alcune suore Dimesse, e da Medici con l’Africa Cuamm, ong in campo sanitario fondata a Padova 75 anni fa, e che opera per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Oggi è diretta da don Dante Carraro che, in virtù della condivisione di intenti con la beata Liduina Meneguzzi, presiederà la messa a Giarre.
«Siamo onorati della presenza di don Dante Carraro, attraverso lui vorremmo cogliere l’attualità della testimonianza della “nostra” beata» afferma don Alessio Bertesso, parroco del Duomo di San Lorenzo di Abano Terme e della parrocchia di Giarre, annunciando che una parte del ricavato della “Ciara stea”, il tradizionale canto itinerante che accompagna al Natale risuonando per le vie della frazione, sarà devoluto al progetto “Prima le mamme e i bambini, 1.000 di questi giorni”, sostenuto dall’ong nell’Africa sub-Sahariana, e dunque anche in Etiopia, con interventi nutrizionali negli ospedali a sostegno della mamme e dei piccoli nei primi mille giorni, cioè il tempo che va dall’inizio della gravidanza fino ai due anni di vita dei bambini.
E proprio di bimbi è circondata la figura della beata Liduina nel grande bassorilievo di marmo che custodisce il suo corpo, traslato dall’Africa nel 1961, nella cappellina a lei dedicata nella casa madre delle Salesie, in corso Vittorio Emanuele II a Padova, a testimonianza del rapporto speciale che aveva con loro. Un amore che continua ancora oggi e si manifesta nei bimbi che molti genitori testimoniano di avere ricevuto in dono grazie alla sua intercessione presso Dio. Sono molte, infatti, le persone che in questo luogo hanno trovato una parola di aiuto e conforto, grazie anche alla costante presenza di suor Bianca Gualtiero, che ricorda come «suor Liduina abbia insegnato a essere umili e disponibili con tutti, e ad aprire il proprio cuore a coloro che sono nel dolore».