Sinodo sulla famiglia: è tempo di prendere delle decisioni

Dopo quasi due anni di discernimento ecclesiale e dopo il sinodo straordinario dell’ottobre 2014 è giunto il tempo di concludere questo itinerario e consegnare alla chiesa delle piste di lavoro e, su alcune tematiche, prendere anche delle decisioni. Dall'Instrumentum laboris pubblicato lo scorso giugno, un'agenda per il sinodo sui temi più rilevanti che i padri sinodali dovranno affrontare il prossimo ottobre.

Redazione

Lo scorso 23 giugno è stato pubblicato l’Instrumentum laboris per il sinodo del prossimo ottobre. Il documento è già stato presentato nelle pagine della Difesa, ora ci proponiamo in questo intervento di evidenziare le questioni che, a nostro avviso, sono tra le più rilevanti e che i padri sinodali si troveranno ad affrontare.

Dopo quasi due anni di discernimento ecclesiale e dopo il sinodo straordinario dell’ottobre 2014 è giunto il tempo di concludere questo itinerario e consegnare alla chiesa delle piste di lavoro e, su alcune tematiche, prendere anche delle decisioni. Senza la pretesa di riprendere la struttura e le diverse parti del documento proviamo a immaginare un’agenda per i lavori del sinodo.

Il documento ha come titolo La vocazione e la missione della famiglia nella chiesa e nel mondo contemporaneo. Non è la summa del pensiero della chiesa sul matrimonio e la famiglia ma dà per acquisito un lungo magistero che dal Concilio fino a papa Francesco ha scritto pagine importanti e ha dato vita a una prassi pastorale ricca e creativa. Certamente il sinodo richiamerà questi pilastri ma sarà chiamato a riformularli in un contesto sociale dove la realtà del matrimonio e della famiglia si è dilatata includendo tante realtà nuove e anche lontane dalla visione cristiana di famiglia fondata sul matrimonio.

Il testo richiama un tema caro al papa ed è la questione del linguaggio: chiaro, aperto, non moralistico, aperto alla speranza, capace di parlare a tutti. Il documento preparatorio ha assunto pienamente lo stile che papa Francesco sta consegnando alla chiesa; verbi come annunciare, accogliere, valorizzare, incoraggiare, sostenere, prendersi cura, integrare, fanno ormai parte del vocabolario pastorale. Lo stile che emerge a ogni pagina del documento non è quello del lamento o della condanna ma della ricerca credente del bene e del positivo presenti oggi nelle famiglie, anche in quelle che per vari motivi non vivono nella pienezza cristiana che nasce e si fonda sul sacramento del matrimonio. L’attenzione da curare sarà quella di evitare la confusione e quindi si impone la distinzione tra il piano degli atteggiamenti (accoglienza, rispetto, valorizzazione) e quello dei comportamenti per evitare di semplificare le cose e dedurre che ogni scelta è automaticamente buona.

Un’impressione generale che emerge dal testo è il superamento di un certo “familismo” che spesso è stato di casa nell’approccio pastorale ai temi del matrimonio. L’Instrumentum allarga gli orizzonti collocando la famiglia dentro un contesto culturale, sociale ed economico che ha un peso enorme per la realizzazione o meno della vocazione e della missione della famiglia. Quello di ottobre sarà certamente un sinodo con i piedi per terra, concreto nell’indicare i problemi e suggerire piste di soluzioni.

Temi come quelli del lavoro, della casa, degli anziani, dei disabili, del lutto, della povertà, della solitudine, dell’esclusione sociale, dei conflitti interni ed esterni alla famiglia avranno un peso importante. Un altro aspetto che l’Instrumentum evidenzia è la soggettività pastorale della famiglia; la vocazione diventa missione non solo all’interno della vita familiare ma anche nella comunità cristiana e nella società. Il testo ricorda che è l’incontro con Cristo che genera la fede, nutre la speranza e opera nella carità, incontro che non è scontato ma che la comunità cristiana può alimentare e rendere possibile.

A livello più teologico c’è un nodo centrale dalla cui soluzione dipende molta della prassi pastorale ed è il rapporto tra la dimensione naturale o creaturale del matrimonio e la sua elevazione a sacramento. Una delle fatiche legate al sacramento del matrimonio sta proprio nel fatto che esso è un’esperienza universale; le persone si incontrano, s’innamorano, decidono di sposarsi e spesso la dimensione sacramentale si aggiunge rimanendo però nella sostanza un di più che non riesce a plasmarne l’identità e le scelte.

Sappiamo che oggi per sposarsi nel Signore basta credere nelle proprietà naturali del matrimonio (indissolubilità, fedeltà, fecondità) e per quanto riguarda la fede ai fidanzati viene chiesta solo una generica adesione (l’intenzione di fare quello che la chiesa intende celebrando un sacramento). A partire dalla questione della fede e dal peso che si intende dare a essa, potrebbe mutare sia la modalità di accogliere alle nozze cristiane come anche la possibile dichiarazione di nullità di un matrimonio fallito.

Le aspettative relative ai legami spezzati e al possibile accesso ai sacramenti per i divorziati risposati non sono piccole e i padri sinodali si troveranno sul tavolo sostanzialmente tre ipotesi: l’integrazione di questi fratelli nella comunità cristiana ripensando le varie forme di esclusione dovute alla loro condizione di non piena comunione; l’ipotesi, molto controversa, di una via penitenziale per situazioni ormai irreversibili; la semplificazione delle procedure di nullità prendendo in esame anche la questione della fede.

Non è solo questione di trovare un equilibrio tra la verità e la misericordia ma di partire da una prospettiva nuova che, diciamo noi, è quella della “verità misericordiosa” nel senso che la misericordia fa parte della verità rivelata esattamente come l’indissolubilità del matrimonio. Un altro tema farà parte dell’agenda sinodale ed è quello della procreazione responsabile. Se il testo ha pagine molto intense sulla fecondità, allargata anche all’adozione e all’affido, non è molto sviluppata la problematica della contraccezione che, non possiamo negarlo, è un tema che vede la maggioranza dei cristiani lontani dalle indicazioni della chiesa. Sono questi solo alcuni aspetti del documento che prepara il prossimo sinodo, lo spazio di questo articolo impedisce di sviscerarli tutti ma certamente l’agenda dei padri sinodali è alquanto impegnativa.

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