MosaicoProgetti di affido e di integrazione sociale sono la risposta di un nuovo approccio culturale della domiciliarità per le persone anziane e fragili contro il ricovero inappropriato in strutture
È possibile avviare progetti di solidarietà tra le generazioni se si è mossi dalla volontà di mettere al centro della cura la persona. Ne sono convinti i volontari dell’associazione Anziani a casa propria-dall’utopia alla realtà di Padova che da oltre vent’anni promuovono una nuova cultura della domiciliarità per le persone anziane e fragili. «È per noi molto importante affrontare il tema della cura dell’anziano attraverso progetti di intergenerazionalità – spiega Giusy Di Gioia, presidente nazionale dell’associazione – Quando abbiamo iniziato ci dicevano che non c’era nessuna legge per regolamentare l’affido degli anziani, così abbiamo contribuito alla formulazione della legge regionale veneta 3 del 2015 “Disciplina del servizio di affido a favore di anziani o di altre persone, a rischio o in condizione di disagio sociale” e di due proposte depositate a livello nazionale, grazie all’apporto di numerosi esperti e volontari che collaborano con la nostra associazione». L’articolo 2 della leggere veneta spiega che «l’affido è un servizio sociale che assicura attraverso l’integrazione familiare e sociale, anche per brevi periodi, il sostegno nella vita quotidiana ed è finalizzato a evitare il ricovero inappropriato in strutture residenziali e a rimuovere possibili cause di disagio sociale». Tre le tipologie di affido proposte dall’associazione. La prima, il piccolo affido, è un intervento rivolto a quegli anziani in difficoltà ma ancora capaci di autogestirsi. In questo caso l’affidatario offre compagnia e aiuto per poche ore a settimana stimolando l’autonomia della persona affidata. Una seconda possibilità è l’affido in convivenza rivolto alle persone anziane o adulte prive di autonomia. In questo caso l’affidato e l’affidatario vivono insieme condividendo la casa anche per periodi di tempo limitati e prestabiliti. Infine, c’è l’affido di supporto che prevede l’offrire sostegno a persone anziane che vivono da sole. L’anziano o l’adulto affidato ospita l’affidatario nella propria casa per circa 6 ore settimanali. L’affidatario si impegna a provvedere a tutte le necessità dell’affidato anche con il supporto di altri servizi e aiuti. «Ho avuto in affido una signora di 76 anni e un’altra di 86 anni – racconta l’assistente sociale Laura De Acetis durante un incontro promosso a gennaio dal Lions Club Padova Host – Con alcune di loro c’era reciprocità nelle attività quotidiane e condivisione dei loro gusti e talenti come quello di suonare il piano o di giocare a carte». Il progetto ha il grande valore aggiunto di riuscire a ricostituire reti di solidarietà intergenerazionale, permette di creare tante piccole comunità sul territorio all’interno delle quali le famiglie interagiscono per risolvere i reciproci bisogni. Info: www.anzianiacasapropria.com
