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Summit internazionale sui diritti dei bambini. Nulla vale la vita di un bambino
Papa Francesco: «L’infanzia negata è un grido silenzioso che denuncia l’iniquità del sistema economico»
IdeePapa Francesco: «L’infanzia negata è un grido silenzioso che denuncia l’iniquità del sistema economico»
«Ancora oggi, la vita di milioni di bambini è segnata dalla povertà, dalla guerra, dalla privazione della scuola, dall’ingiustizia e dallo sfruttamento». Lo ha detto papa Francesco, all’apertura del Summit internazionale sui diritti dei bambini, “Amiamoli e proteggiamoli”, organizzato dal Pontificio Comitato per la Giornata mondiale dei bambini e svoltosi il 3 febbraio. Alla fine l’annuncio di un documento dedicato ai bambini e la firma di un altro poi sottoscritto da tutti i presenti. «I bambini e gli adolescenti dei Paesi più poveri, o lacerati da tragici conflitti, sono costretti ad affrontare prove terribili», ma «anche il mondo più ricco non è immune da ingiustizie»: «esistono le periferie difficili, nelle quali i piccoli sono spesso vittime di fragilità e problemi da non sottovalutare». Più che in passato, «le scuole e i servizi sanitari devono fare i conti con bambini già provati da tante difficoltà, con giovani ansiosi o depressi, con adolescenti che imboccano le strade dell’aggressività o dell’autolesionismo», il grido d’allarme: «Secondo la cultura efficientista, l’infanzia stessa, come la vecchiaia, è una periferia dell’esistenza». «Nulla vale la vita di un bambino», «uccidere i piccoli significa negare il futuro». «In alcuni casi i minori stessi sono costretti a combattere sotto l’effetto di droghe»: «Anche nei Paesi dove non c’è la guerra, la violenza tra bande criminali diventa altrettanto micidiale per i ragazzi e spesso li lascia orfani ed emarginati». Senza contare l’individualismo esasperato dei Paesi sviluppati, altrettanto deleterio per i più piccoli, a volte «maltrattati o soppressi da chi li dovrebbe proteggere e nutrire». «Molti bambini muoiono da migranti nel mare, nel deserto o nelle tante rotte dei viaggi di disperata speranza»; il monito di Francesco: «Molti altri soccombono per mancanza di cure o per diversi tipi di sfruttamento. Sono situazioni differenti, ma di fronte alle quali ci poniamo la stessa domanda: come è possibile che la vita di un bambino debba finire così? No. Non è accettabile e dobbiamo resistere all’assuefazione». «L’infanzia negata è un grido silenzioso che denuncia l’iniquità del sistema economico, la criminalità delle guerre, la mancanza di cure mediche e di educazione scolastica», una «crisi morale globale». «Non vogliamo che tutto questo diventi una nuova normalità. Non possiamo accettare di abituarci», ha assicurato il papa, stigmatizzando alcune dinamiche mediatiche che «tendono a rendere l’umanità insensibile», a scapito di ciò che c’è di più nobile nel cuore umano: la pietà, la misericordia. «Oggi più di quaranta milioni di bambini sono sfollati a causa dei conflitti e circa cento milioni sono senza fissa dimora», ha detto il papa: «C’è il dramma della schiavitù infantile», «circa centosessanta milioni di bambini sono vittime del lavoro forzato, della tratta, di abusi e sfruttamenti di ogni tipo, inclusi i matrimoni obbligati. Ci sono milioni di bambini migranti, talvolta con le famiglie, spesso soli».«Si stima che circa centocinquanta milioni di bambini invisibili non abbiano esistenza legale» e «questo è un ostacolo per accedere all’istruzione o all’assistenza sanitaria, ma soprattutto per loro non c’è protezione della legge e possono essere facilmente maltrattati o venduti come schiavi». Per Bergoglio, «guardare con gli occhi di chi ha vissuto la guerra è il modo migliore per capire l’inestimabile valore della vita»: «Ascoltare i bambini che oggi vivono nella violenza, nello sfruttamento o nell’ingiustizia serve a rafforzare il nostro “no” alla guerra, alla cultura dello scarto e del profitto, in cui tutto si compra e si vende senza rispetto né cura per la vita, soprattutto quella piccola e indifesa». «In nome di questa logica dello scarto la vita nascente è sacrificata mediante la pratica omicida dell’aborto», la denuncia di Francesco: «L’aborto sopprime la vita dei bambini e recide la fonte della speranza di tutta la società». «È importante ascoltare: dobbiamo renderci conto che i bambini piccoli osservano, capiscono e ricordano», «E con i loro sguardi e i loro silenzi ci parlano. Ascoltiamoli!».
«Ti scriviamo a nome dei bambini di tutta la Terra, ti vogliamo ringraziare perché ti preoccupi per noi e per il nostro futuro, ci vuoi bene e ci proteggi». Comincia così la lettera consegnata da una rappresentanza di bambini, e letta al papa durante il Summit internazionale sui diritti dei bambini. «Grazie per tutto quello che fai per noi! Grazie perché ascolti le nostre domande e ti prendi del tempo per rispondere». «Abbiamo capito che tu vuoi il nostro aiuto per cambiare il mondo: come è adesso a te non piace e non piace neanche a noi!». «Vorremmo un mondo più giusto, senza divisioni tra i popoli, tra ricchi e poveri, tra giovani e anziani». La conclusione della lettera: «Insieme a te vogliamo ripulire il mondo dalle cose brutte, colorarlo con l’amicizia e il rispetto, e aiutarti a costruire un futuro bello per tutti! È difficile? Ma se tu ci aiuti diventa più facile!».