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Taggì di Sopra e Taggì di Sotto. La sfida: aprirsi ai cambiamenti
Taggì di Sopra e Taggì di Sotto «Felici di accoglierti come parroco, guida, fratello e amico»
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«Gioia e gratitudine: questi sono i sentimenti che oggi vogliamo esprimere!»: sono queste le prime parole che Piergiorgio Babolin, vicepresidente del cpp di Taggì di Sotto ha pronunciato salutando il nuovo parroco don Cesare Bordignon, che guiderà anche la vicina parrocchia di Taggì di Sopra, che ha fatto il suo ingresso domenica scorsa alla presenza anche dei fedeli di quest’ultima comunità, dove celebrerà la sua prima messa invece domenica 3 novembre. Al nuovo parroco Babolin si è rivolto con queste parole: «Siamo felici di accoglierti come nostro parroco, come nostra guida, come fratello e amico. E ti ringraziamo di aver raccolto questa nuova sfida che pensiamo impegnativa. Grazie perché hai lasciato una strada nota e immaginiamo più confortevole, per un’altra non solo ignota, ma che ti richiederà molte energie, pazienza e perseveranza». Gli ha fatto eco Mauro Biasio del cpp di Taggì di Sopra: «Davanti a noi c’è una sfida bella e affascinante che ci chiede di trovare nuovi modi per essere comunità cristiana in questo tempo di cambiamenti, in particolare aprendoci agli orientamenti emersi nel recente Sinodo diocesano. Le nostre comunità sono pronte a camminare insieme a te, a sostenerti e a essere sostenute, ad ascoltarti e a essere ascoltate, perché attraverso te possiamo imparare a conoscere Gesù e a vivere e portare il vangelo lungo le strade di questo nostro territorio». Erano presenti i sindaci di Villafranca e Limena, dato che parte della parrocchia di Taggì di Sotto è in territorio limenese, ma anche il primo cittadino ed una nutrita rappresentanza di Romano d’Ezzelino, dove don Bordignon ha svolto un lungo ministero. Se per Piergiorgio Babolin una delle attese è per la crescita della spiritualità dei laici, per Mauro Biasio, non avere il parroco residente significa un nuovo modo di vivere la parrocchia.