Taggì di Sotto: «Il primo festeggiato è Dio»

«Al centro di ogni idea e proposta in parrocchia, anche le feste, c’è il sacro – spiega il parroco, don Paolo Pegoraro – Pensare che anche la nostra sagra richiama tutta una serie di significati religiosi, dona dignità e senso al nostro allegro stare insieme». Durante la festa, che si apre venerdì 4, la chiesa resta aperta: per la preghiera e per ammirare i restauri, che verranno benedetti il 7 dicembre dal vescovo Antonio.

Redazione

Anche se negli ultimi anni la formula “festa della comunità” sembra aver soppiantato il termine “sagra”, a Taggì di Sotto ci tengono alla seconda e originaria denominazione. Non c’è, del resto, timore di equivoci: quella che va in scena dal 4 al 14 luglio è tutt’altro che una semplice consumazione di salsicce e ossetti.

«Mi piace il senso antico che echeggia attorno alla voce “sagra” e mi affascina il significato che essa sottende – spiega il parroco don Paolo Pegoraro – Ha a che fare con il latino sacrum ed è proprio il sacro al centro di ogni idea e proposta in parrocchia, incluse le feste. Esse un tempo si svolgevano sempre nel luogo antistante la chiesa, sul sagrato. Pensare che anche la nostra sagra richiama tutta una serie di significati religiosi, a mio avviso dona dignità e senso al nostro allegro stare insieme. Lo si vede dallo stile: anche quest’anno, ad esempio, è la messa a dare il via ai festeggiamenti, venerdì 4 alle 19. Per noi, infatti, il primo festeggiato è proprio Dio, che ci elargisce abbondanti doni e soprattutto la sua bontà. La celebra don Mariano Rosillo, sacerdote novello di Vigorovea con cui abbiamo tessuto un’amicizia speciale lo scorso settembre in occasione della missione giovani».

Durante la sagra la chiesa rimarrà aperta anche dopo cena sia per la preghiera sia per permettere di ammirare i restauri eseguiti negli ultimi due anni, grazie anche ai proventi delle passate edizioni della festa. «Nonostante la crisi economica, numerose famiglie hanno contribuito con generosità al finanziamento dei lavori, che abbiamo realizzato interamente a nostre spese e che verranno benedetti dal vescovo Antonio il prossimo 7 dicembre. Questa comunità è legatissima al suo tempio. La parrocchia ha una storia millenaria e la chiesa, pur se ricostruita, è sempre stata qui: fu intitolata a san Nicola, patrono dei barcaioli, perché questo era il lavoro di tanti abitanti del paese. Da secoli la parrocchia è un riferimento imprescindibile, tutt’oggi è molto frequentata da persone di ogni età, molto disponibili a spendersi e dare una mano durante tutto l’anno».

Solo per la sagra si mobilitano circa duecento volontari. Particolarmente apprezzato è il lavoro delle signore che preparano, a mano perché gli ospiti meritano qualità e benessere, gnocchi, bigoli e le celebri tajadee de Tajè. Gli intrattenimenti prevedono il cabaret di Marco e Pippo (il 4), la serata latina in dialetto veneto dei Batisto Coco (il 5), due serate country (il 9 e il 10) e ballo liscio nelle altre date. Nelle serate di festa è poi presente l’angolo solidale. Il gazebo Caritas raccoglie generi alimentari da distribuire alle persone in difficoltà, varie associazioni non profit raccontano la propria attività e cercano di attirare forze nuove in tempi particolarmente duri per il sociale. Nella stessa ottica, lo stand gestito dalla scuola dell’infanzia si propone di far sentire concretamente la vicinanza della parrocchia alla materna scongiurando un rincaro della retta.

Proprio da un ampliamento della scuola dell’infanzia, con la quale condividerà una grande sala polivalente, sarà ricavato il nuovo centro parrocchiale, la cui costruzione, sostenuta dalla fondazione Cariparo, inizierà entro fine mese. Si tratta di un’opera attesa con trepidazione da questa vivace comunità di tremila abitanti, il cui patronato ora è ospitato nella cripta della chiesa. All’orizzonte, poi, ci sono due importanti appuntamenti autunnali. Il 26 ottobre mons. Mattiazzo sancirà la nascita dell’unità pastorale delle quattro parrocchie di Villafranca Padovana, il 28 e 29 novembre il vescovo sarà in visita pastorale nel vicariato di Limena.

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