MosaicoLa compagnia thienese, che calca le scene dal 1989, ha ricevuto ben quattro riconoscimenti del premio Mascherini nell’ambito del 12° festival internazionale di teatro amatoriale: miglior spettacolo, regista, attrice e attore
Lo spettacolo Il padre della compagnia teatrale La Zonta di Thiene ha fatto incetta di premi, lo scorso 6 novembre, al 12° festival internazionale di teatro amatoriale – Premio “Marcello Mascherini” 2021 di Azzano Decimo in provincia di Pordenone. Oltre al premio per il miglior spettacolo in concorso, la compagnia amatoriale ha ricevuto il riconoscimento per la miglior regia conferito ad Antonio Mosele, per la miglior attrice protagonista ad Anna Strozzo e quello per il miglior attore protagonista a Massimo Pupin. «Abbiamo partecipato in quattro alla serata di premiazione – racconta il regista Antonio Mosele – all’inizio la giuria ha elencato le candidature ed eravamo già felicissimi di farne parte. Poi è stata la volta della designazione dei premi veri e propri e, non potevamo crederci, uno, due, tre, fino al premio riconosciutoci per il miglior spettacolo in concorso. È stata un’emozione grandissima, sapevamo che l’opera di August Strindberg piace molto al pubblico, ma non ci aspettavamo così tanti riconoscimenti, siamo davvero felici». Il padre è un grande classico di fine Novecento e rientra nel teatro “interiore” di Strindberg, drammaturgo, scrittore e poeta svedese. È il racconto impietoso di uno spodestamento psichico; il padre (il cui nome è Il capitano) e la madre, Laura, si contendono la potestà educativa della figlia adolescente. Per avere la meglio, la moglie ordisce una congiura ai danni del marito, instillandogli il dubbio sulla sua paternità e innescando così una spirale di distruzione, con una rapida regressione della situazione a una dimensione infantile. «Con il riadattamento di quest’opera – spiega Mosele – non ho voluto mettere l’accento tanto sul dubbio della paternità, argomento oggi poco rilevante visti i moderni test del dna, quanto sulla prevaricazione che una persona può esercitare su un’altra, manipolandola e distruggendola. Questo, purtroppo, è un tema attuale, penso ad esempio al mondo dei social e all’accanimento che le persone esercitano, talvolta, le une verso le altre».
Gli attori che hanno recitato nello spettacolo sono tutti amatoriali o fanno cioè per passione non per professione. Così è anche per Antonio Mosele e Giampiero Pozza, i due registi poco più che cinquantenni, che nel 1989 hanno fondato la compagnia teatrale La Zonta. Il gruppo, formato da circa venticinque tesserati, si incontra periodicamente per le prove in uno spazio messo a disposizione dal Comune di Thiene. La Zonta ha allestito spettacoli teatrali comici e drammatici portando in scena, anche oltre confine, autori come Charles Perrault, Woody Allen, Luigi Pirandello, Carlo Goldoni, Oscar Wilde, William Shakespeare, Cormac McCarthy, Yukio Mishima, Daniele Falleri. La Zonta non si ferma dopo i premi e persegue la passione per il palcoscenico con un nuovo allestimento: Medusa arriverà in teatro nel 2022.
Cittadella è la prima “città veneta della cultura” dopo l’approvazione della legge regionale 20 dello scorso 30 giugno 2021 con l’obiettivo di sostenere e promuovere il patrimonio culturale, materiale e immateriale, il turismo e gli investimenti sul territorio, la conservazione dell’identità, la creatività, l’innovazione e la crescita economica. Insieme all’antica città murata medievale nell’Alta Padovana, per il primo anno erano candidate al contributo di 100 mila euro per la realizzazione del progetto di valorizzazione presentato Malcesine (Verona) e Portogruaro (Venezia). «L’assegnazione è uno strumento valido per far conoscere anche i luoghi meno noti del Veneto, migliorandone la consapevolezza culturale e turistica» è il commento dell’assessore regionale alla cultura Cristiano Corazzari.
