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Teolo. Fiaccolate di pace: stop alle guerre
Teolo Due fiaccolate partite dalla parrocchie di Bresseo e Feriole hanno tenuto accesa la luce lunedì 24, a tre anni dall’inizio del conflitto russo-ucraino
FattiTeolo Due fiaccolate partite dalla parrocchie di Bresseo e Feriole hanno tenuto accesa la luce lunedì 24, a tre anni dall’inizio del conflitto russo-ucraino
Tenere la luce accesa – fosse solo un lumicino di candela – e proteggerla dal buio dell’oblio e dell’indifferenza. Il calendario segna lunedì 24 febbraio 2025, da tre anni si ricorda l’invasione dei carri armati russi in Ucraina. E c’è chi da tre anni non resta in silenzio, non abbassa lo sguardo e continua a battersi. Nella sera di lunedì due fiaccolate, partite dalla parrocchia di Bresseo e da quella di Feriole, hanno camminato in direzione abbazia di Praglia con lo slogan “Fermiamo le guerre: il tempo della pace è ora”. Promossa dalle Acli, con l’adesione del movimento Uniti per la pace, della Società missioni africane, e supportate dalle parrocchie di Bresseo, Cervarese Santa Croce, Feriole, Fossona, Montemerlo, Praglia, Teolo, Villa, con il patrocinio dei Comuni di Selvazzano e Teolo, le fiaccolate hanno visto la partecipazione di molti giovani, dei gruppi scout, associazioni parrocchiali e non: «Un cammino tra preghiera e condanna – riflette Maurizio Drezzadore, presidente Acli Padova – per infondere la pace nel cuore degli uomini, ma anche per non dimenticare i quasi duecentomila morti, gli esuli forzati e la distruzione disumana di case e strutture sociali. Con questa fiaccolata ribadiamo la necessità di pace, ma una pace che non deve sottostare alle logiche imperiali di chi si crede forte sui deboli e di chi aumenta le spese in armamenti, a discapito della diplomazia». Nel sagrato dell’abbazia di Praglia, si sono succedute varie voci, tra cui l’intervento di suor Francesca Fiorese, direttrice dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale, giustizia, pace e salvaguardia del Creato della Diocesi di Padova, e le testimonianze dei padri della Sma: «Ai giovani che hanno preso parte alla fiaccolata ho ricordato alcuni momenti della guerra in Costa d’Avorio – racconta padre Dario Dozio della Sma e vice-responsabile dell’Ufficio per la pastorale della missione, per oltre tre decenni missionario in Costa d’Avorio – Guardavo in faccia questi ragazzi con il kalashnikov e dicevo “il nemico ha paura, fame e desideri come te”. Ecco, non dobbiamo smettere di guardare in faccia l’altro, il prossimo».