Mosaico
La città di Padova ritrova uno dei suoi simboli più antichi e più identitari. Da mercoledì 10 dicembre la Torre degli Anziani, o Torre Civica, riapre al pubblico per la prima volta nella sua lunga storia dopo un articolato intervento di restauro durato oltre un anno. Per i visitatori sarà possibile salire fino ai 47 metri della sommità, da cui si gode di una vista a 360 gradi che nelle giornate limpide arriva alle Prealpi e ai Colli Euganei.
La Torre – risalente al 1200, dunque precedente alla costruzione del Palazzo della Ragione – è il più antico edificio civico sopravvissuto della città. Nel 1938 aveva rischiato la demolizione a causa di gravi lesioni strutturali, ma l’intervento del soprintendente Ferdinando Forlati ne salvò l’esistenza con un consolidamento allora considerato rivoluzionario. Da allora, quasi 75 anni di chiusura completa: oggi il restauro la riconsegna ai padovani e ai visitatori.
Per raggiungere la terrazza panoramica a 44 metri di altezza si percorrono 190 gradini distribuiti tra Palazzo degli Anziani e la torre vera e propria, grazie a una nuova scala metallica che sostituisce la precedente struttura lignea settecentesca, ormai pericolante.
I visitatori (massimo 20 per turno) vengono accolti in una saletta multimediale con sedute e maxischermo: un video introduttivo racconta la storia della torre e le fasi del restauro. Per chi non può affrontare la salita, un sistema di telecamere in sommità permette di osservare il panorama in tempo reale dalla sala.
Dal 10 dicembre al 6 gennaio la visita sarà gratuita, ma con prenotazione obbligatoria. Dal 6 gennaio entreranno in vigore le tariffe: 6 euro l’ingresso intero, con ridotti e formule cumulative con Palazzo della Ragione. Le prenotazioni saranno attive tramite call center (049 2010020), VivaTicket e IAT di piazza delle Erbe.
Il percorso valorizza anche gli spazi interni: l’antico paramento murario restaurato, le botole dei livelli storici non più accessibili, e soprattutto la cella campanaria, a 39,40 metri, dove torna udibile – dopo 90 anni di silenzio – il celebre campanon della fonderia Colbachini, rifuso nel 1895. La terrazza finale offre un colpo d’occhio unico: Palazzo della Ragione dall’alto, le piazze medievali, le cupole del Santo e di Santa Giustina, fino alle linee dei Colli e delle Prealpi.
L’assessore alla cultura Andrea Colasio ha ricordato il valore simbolico della torre, definita «il luogo dove si è stratificata l’identità complessa della città. È la Torre della Regola, quella che nel Medioevo segnava il tempo civile e politico della città. È la Torre della libertà comunale, dove la campana rappresentava l’emancipazione del Comune dai poteri vescovili e imperiali».
Colasio ha annunciato che «all’apertura dei prossimi Consigli comunali riprenderemo l’antica tradizione di suonare il campanon, come catena della memoria». L’apertura della torre si inserisce in un percorso più ampio di valorizzazione dei luoghi medievali della città, che proseguirà tra circa quindici mesi con l’apertura del Castello Carrarese, parte del patrimonio UNESCO.
L’apertura della torre corona anche un percorso di sensibilizzazione avviato dalla società civile. Antonio Venturato, del Lions Club Padova Gattamelata, ricorda:
«L’apertura al pubblico della Torre Civica o Torre degli Anziani a Padova corona un lungo impegno del Lions Club Padova Gattamelata. Nel 2021 il Club ha promosso la pubblicazione de “La Torre degli Anziani a Padova. Vicende di carta, pietra e bronzo”, di Riccardo Martin, e ha avviato una campagna di sensibilizzazione alla quale l’amministrazione comunale ha risposto con entusiasmo e concretezza. Ora la torre torna a essere un simbolo vivibile della città, coniugando valore culturale, storico e civico, secondo il più antico spirito lionistico. Il club si è occupato dell’ingresso alla torre, finanziando l’allestimento video che accoglierà i visitatori e collaborando alla sua realizzazione. Un servizio che guarda al passato e insieme al futuro di Padova».