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Si avvia alla conclusione con gli ultimi due appuntamenti – Furto con spasso e Trucchi e inganni, L’ospedale dei malanni rispettivamente il 22 e 29 novembre – la trentaquattresima rassegna del sabato al teatro La Perla di Torreglia, organizzata dalla compagnia del Mondònego che qui ha la sede da vent’anni.
Era, infatti, il 2005 quando i partecipanti ai laboratori condotti da Roberto Caruso e Franco Palumbo fondarono questa nuova realtà, scegliendo di darle il nome del colle alle spalle della sala di proprietà della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù. «Dopo gli inizi caratterizzati dalle improvvisazioni teatrali durante gli spettacoli di Natale e Carnevale, siamo giunti alla realizzazione dei primi spettacoli El processo al mas’cio, El dì dea fiera, Colpi de sòe… e Gek l’amigo ‘merican – ricorda la presidente Simonetta Conardi – Abbiamo partecipato in quel periodo a diversi premi, ottenendo anche alcuni riconoscimenti, per poi proseguire con il riadattamento dell’opera di Micheluzzi Si salvi chi può in quella commedia, El sindaco in mudande, ancora oggi richiestaci”.
I 25 attuali componenti, tra attori e tecnici, non si limitano alla sfera teatrale, ma sono attivi in altre iniziative, come le letture nel corso della “Settimana delle arti e dei mestieri” promossa dal Comune o la recita di poesia da parte di personale specializzato. Oltre a ciò, all’interno della sala da più di 400 posti a sedere – in cui si svolgono anche appuntamenti cinematografici e di cabaret, quest’ultimi su affitto dello spazio – la compagnia del Mondònego
si impegna, appunto, a gestire le due rassegne annuali – la seconda in programma dal 17 gennaio al 14 febbraio 2026 dal titolo “Risate a teatro” – dedicandosi inoltre alla formazione: «Non siamo professionisti, ma persone attive in questo settore da diversi anni – precisa Conardi –Vogliamo però sempre aprirci a nuovi volti e quest’anno stiamo formando due nuovi attori, oltre a regalarci periodicamente dei corsi per garantire una certa struttura al gruppo».
Il futuro prossimo della compagnia è segnato dal debutto il prossimo 7 febbraio della nuova commedia Con poenta e osei… se fa anca i schei, una storia definita bizzarra che sottolinea l’orientamento del Mondònego verso il teatro dialettale, non limitato a quello locale ma aperto ad altre parlate d’Italia.
«Abbiamo iniziato il nostro percorso – dice la presidente – con le opere in veneto, le più richieste allora e anche oggi. Alcuni hanno espresso il desiderio di impegnarsi anche in uno spettacolo in italiano, ma è ancora forte la richiesta del dialetto».