Fatti
Tribano. Il polo logistico divide
Tribano Da un lato un’opportunità con posti di lavoro, auditorium e l’area per la comunità energetica. Dall’altro nuova cementificazione e dubbi sulla tipologia
FattiTribano Da un lato un’opportunità con posti di lavoro, auditorium e l’area per la comunità energetica. Dall’altro nuova cementificazione e dubbi sulla tipologia
P olo Logistico di Tribano: per il sindaco Massimo Cavazzana e la maggioranza resta una opportunità, anche se sarà le Regione con la Vas, Valutazione Ambientale Strategica, a dare il via libera definitivo o fermare il progetto che prevede la realizzazione di un’area destinata alla logistica di circa 150 mila metri quadrati. Per l’opposizione di Tribano, ma pure per il Partito Democratico del Conselvano e il mondo ambientalista si tratterebbe invece di un pericoloso consumo di suolo su un territorio già molto “provato” da esperienze di industrializzazione con pochi limiti. Diversi gli incontri in paese e tutti molto partecipati, l’ultimo svoltosi l’11 ottobre, organizzato dal primo cittadino Massimo Cavazzana che, accompagnato da alcuni tecnici ha fatto il punto sulla situazione. Uno dei problemi sollevati è quello della fragilità idrogeologica che potrebbe crescere con la realizzazione dell’area. L’architetto Antonio Buggin, consulente del Comune, ha spiegato che l’area dove nascerà la piattaforma logistica ha una destinazione preesistente voluta nel 2005 dal Pati (Piano di Assetto del Territorio Intercomunale) del Conselvano che raccoglie le volontà di 13 Comuni. «Il rischio idrogeologico è inesistente, secondo quanto riportato negli elaborati del Piano di gestioni del rischio alluvioni recentemente approvato e aggiornato in data 1° dicembre 2022, anche se pertanto dovrà essere messa in sicurezza non solo l’intera area oggetto di Piano, ma tutta l’area su cui gravita il deflusso delle acque». Un altro aspetto che è stato analizzato nella serata è il fatto che chi ha acquisito l’area, ha la legittima aspettativa di realizzare quanto già previsto, per cui in caso di diniego alla edificazione, potrebbero esserci contenziosi con il Comune e conseguenti richieste di indennizzi milionari. Nell’accordo pubblico-privato è prevista la realizzazione di un auditorium del valore di oltre 800 mila euro a carico del proprietario dell’area, Ferro&Cemento di Formigine, nel Modenese, e ci dovrebbero essere circa 150 nuovi posti di lavoro, anche se i sindacati sono scettici sulla qualità dell’offerta nella logistica. Un ettaro di terreno verrà ceduto al Comune per la nuova comunità energetica, realizzando un impianto agri-voltaico senza consumo di suolo, di cui beneficeranno anche le aziende della zona artigianale. Tra i contrari al polo logistico, l’opposizione in Comune che con il capogruppo Roberto Bazzarello, spiega: «Su questo tema la comunicazione dell’amministrazione è stata assente e fallimentare e tra l’altro le osservazioni alla variante da parte dei cittadini si concludevano il 2 ottobre e il sindaco ha organizzato un incontro pubblico solo successivamente. Che senso ha organizzare una serata quando si sono chiusi i termini?”. E prosegue ancora Bazzarello: «Resta il fatto che il sindaco non ci ha ancora detto che tipo di polo logistico sarà. Distribuzione di scarpe? Di fuochi d’artificio? Non possiamo dare una delega in bianco a una società senza sapere che cosa vuole costruire nel nostro territorio». Molto critico anche il Partito Democratico del Conselvano: «Il sindaco nulla dice del problema della viabilità e dell’ulteriore incremento di inquinanti da gas di scarico, a fronte di un possibile incremento di novemila camion all’anno che transiteranno per Tribano. Ci sembra che il sindaco abbia subito, obtorto collo, una decisione più grande di lui, dalla quale ci si è dovuti difendere con complicati procedimenti tecnico-amministrativi per portare a casa qualcosa». Il primo cittadino ribadisce di voler dare la massima evidenza pubblica a tutto l’iter che seguirà la vicenda, ribadendo il fatto che l’ultima parola spetterà alla Regione.
Anche nel 2024, le strade venete saranno solcate dal Giro d’Italia. Questa edizione, però, con un grande ritorno, l’arrivo di tappa a Padova in Prato della Valle, che non accadeva da 24 anni. Nel 2009 la città invece aveva ospitato una partenza. Il 23 maggio, lo storico Prato farà da sfondo all’arrivo dei ciclisti partiti da Fiera di Primiero per la diciottesima tappa. Circa 166 chilometri, inizio con la discesa da Lamon a Feltre nel Bellunese, per poi entrare nella Marca Trevigiana passando per le colline del Prosecco e Valdobbiadene, il tratto in pianura toccherà anche il Veneziano con Mirano e poi l’arrivo trionfale a Padova. Dopo la città del Santo, una tappa friulana, e poi il ritorno in Veneto il 25 maggio con una tappa che parte da Alpago nel Bellunese, passando per San Pietro di Feletto nel trevigiano e arrivo a Bassano del Grappa.