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Ucraina. Le mogli dei difensori dell’Azovstal dal Papa: “È la nostra ultima speranza”
Una piccola delegazione di mogli, madri e fidanzate dei “difensori” dell’Azovstal ha potuto incontrare e parlare con Papa Francesco mercoledì 26 giugno. Sono più di due anni, che non hanno notizie dei loro cari. “Non sappiamo più cosa fare per riportarli a casa”, dicono: “Hanno subito processi sommari e le sentenze rendono ora impossibile inserire i loro nomi nelle liste per gli scambi dei prigionieri. Solo un’amnistia o un indulto potrebbero salvarli ma dovrebbe essere Putin a prendere questa decisione. Non lo farà mai”