Un anno dal colpo di stato. Il Myanmar è stato inghiottito in un’orribile crisi umanitaria

1.500 persone uccise di cui almeno 100 bambini; 12 mila arresti indiscriminati; distruzione di interi villaggi e un numero crescente di sfollati interni. Ma anche cristiani e luoghi di culto presi di mira, giornalisti perseguitati e testate indipendenti chiuse. “Ad un anno dal colpo di stato, il Myanmar è stato inghiottito in un'orribile crisi umanitaria e dei diritti umani”, dice al Sir Benedict Rogers, giornalista, scrittore e attivista. “È sbalorditivo che questa catastrofe in corso non abbia causato più proteste”, aggiunge indignato. “A parte qualche sanzione e alcune dichiarazioni, il mondo democratico è stato pericolosamente silenzioso, o almeno tiepido. È tempo che il mondo si faccia avanti e agisca”. Due gli interventi immediati e prioritari: "imporre un embargo globale sulle armi e rispondere con assistenza umanitaria di emergenza, in particolare agli sfollati ai confini del Paese”.