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«Nella notte fra il 13 e il 14 novembre 1985 a Padova il professore Vincenzo Gallucci con la sua equipe realizzava il primo intervento di trapianto al cuore in Italia. Sono passati 40 anni da quella giornata storica che ha segnato un cambio di passo nella storia della medicina. Oggi in Senato celebriamo questa importante ricorrenza con la consapevolezza che, grazie a chi ha creduto e ancora oggi crede nella ricerca, l’Italia è un riferimento a livello internazionale nel campo della medicina e lo è grazie all’eccellenza di Padova nel campo della Cardiochirurgia». Così il senatore Questore Antonio De Poli che nei giorni scorsi a Palazzo Madama, ha promosso, in occasione del 40esimo anniversario dalla data del primo trapianto di cuore in Italia, un convegno, unitamente al Lions Club di Piove di Sacco.
Durante l’incontro sono stati presentati due libri L’orologio degli orologi e Vincenzo Gallucci: l’uomo, la scienza, il coraggio, curati giornalista e scrittore Gianfranco Natoli. «Il trait d’union fra i due volumi presentati – spiega Natoli – è Padova e le sue eccellenze. In un libro si racconta Vincenzo Gallucci, il medico, genio, che ha eseguito il primo trapianto di cuore in Italia e nell’altro libro che ho scritto insieme a Roberta Lamon si racconta la storia dell’orologio astrario di Padova in Piazza dei Signori, che è il primo mai realizzato al mondo, da Jacopo e Giovanni Dondi, entrambi medici. Il lungo filo che lega Padova alla medicina e alla scienza è continuato nei secoli».
«Quella notte del 1985 ha cambiato la vita di migliaia di persone. Quella notte, con l’impresa del professore Gallucci, abbiamo imparato che la vita può avere sempre nuovi risvolti e dare nuove opportunità», ha evidenziato Andrea Bruttocao, medico e presidente Lions club Piove di Sacco. I proventi dei due libri presentati saranno destinati al finanziamento di una borsa di ricerca dell’equipe medica guidata dal Professor Gino Gerosa, presente in Senato, che ha spiegato la necessità di «dare una risposta ai pazienti espandendo ulteriormente l’utilizzo dei cuori umani», ma ha anche evidenziato «l’importanza di trovare nuove soluzioni con il cuore artificiale totale piuttosto che con la medicina rigenerativa per rispondere a tutti quei pazienti oggi in lista d’attesa per un trapianto di cuore». La borsa di ricerca che verrà finanziata con questa iniziativa editoriale è un progetto di medicina rigenerativa tessutale. «Dobbiamo lavorare sulla capacità di riuscire a sviluppare un cuore biologico utilizzando un cuore di maiale che viene decellularizzato e ripopolato con le cellule staminali del paziente ricevente». Dunque, nuove sfide e nuove prospettive per la Cardiochirurgia.
«Ci muoviamo su due direttrici di ricerca differenti: da un lato lo sviluppo di un cuore artificiale meccanico e dall’altro lo sviluppo del cuore biologico umanizzato» ha concluso Gerosa. Al Lions Club di Piove di Sacco va anche il merito di aver conferito un contributo di 5.000 euro all’ equipe del Professor Gerosa per la ricerca sulla rigenerazione miocardica.